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RICCARDO GUARINO

Per un Mediterraneo naturalmente sviluppato

Abstract

Alcune teorie economiche, largamente riconosciute ma poco at- tuate nella pianificazione strategica dell’Unione europea, individuano nello sviluppo place-based la via per affrontare l’abbandono e l’esclusione sociale di specifici luoghi. A sostegno di uno sviluppo endogeno, l’Unione europea promuove altresì il community-led local development, un programma che dà spazio alle comunità locali nella definizione dei propri obiettivi di sviluppo. Le regioni che si affacciano sul Mediterraneo sono luoghi ideali per sperimenta- re nuovi obiettivi, forti di un vantaggio competitivo dovuto non soltanto alla ricchezza e all’eterogeneità delle risorse territoriali, ma anche alla saggezza con cui, tradizionalmente, le genti del Mediterraneo definivano il benessere, traendo ispirazione dalla tendenza degli ecosistemi a raggiungere uno stato di equilibrio. L’idea Mediterranea di benessere, la stessa felicità umana sono da sempre assimilate a una condizione di soddisfacimento equilibrato e durevole, ispirata al concetto ecologico di climax. L’άταραξία dei greci, l’otium dei latini sono espressioni di una pienezza da assaporare constatando saggiamente la soddisfazione non dei propri desideri, ma dei propri bisogni. La sfida che atten- de le regioni che si affacciano sul Mediterraneo è quella di (ri-)progettare uno stile di vita ispirato da ideali e modelli complementari e alternativi a quelli del consumo e del mercato globale. Non il ritorno a un mondo arcadico preindu- striale, bensì l’evoluzione da un mondo accentrato dal mercato globale verso un mondo in cui le tecnologie e le conoscenze attuali vengono impiegate per dare risalto alla diversità locale e favorire la transizione verso una società umana naturalmente sviluppata, ovvero in grado di utilizzare le risorse locali e globali in maniera responsabile, consapevole di dipendere dalla natura oggettivamente e soggettivamente.