Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

RICCARDO GUARINO

Le flore come opere aperte: nuove soluzioni per l’archiviazione e il reperimento di informazioni botaniche

  • Autori: Guarino, R; Addamiano, S; La Rosa, M; Pignatti, S
  • Anno di pubblicazione: 2009
  • Tipologia: eedings
  • Parole Chiave: Flora, information technology, interactive identification tools, sistemi di identificazione interattiva, divulgazione
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/38479

Abstract

Negli ultimi due decenni si sono verificati numerosi cambiamenti nell’approccio sistematico-tassonomico allo studio dei vegetali. La moderna delimitazione di ciascuna specie può includere da un lato conoscenze derivanti dall’indagine a livello ecosistemico e all’estremo opposto quelle derivanti dall’indagine a livello molecolare. La tassonomia del 21° secolo sarà sempre più fortemente orientata verso una definizione “olistica” delle specie, che verranno archiviate non più solo negli erbari, ma anche, e soprattutto, in archivi digitali interattivi, progettati per fungere da “collettori di informazione tassonomica multilivello”. In tali archivi possono infatti confluire dati morfologici, biometrici, ecologici, distributivi, biomolecolari e filogenetici, oltre ad un adeguato complemento di immagini utili all’identificazione di ciascuna specie. La principale sfida per le flore del 21° secolo sarà quella di rendere accessibili, replicabili e facilmente reperibili tutte le informazioni disponibili sulle specie vegetali presenti in un dato territorio. Non più soltanto un manuale per identificare le specie descrivendone i caratteri morfologici ma un’opera aperta ed enciclopedica, concepita per informare su una data specie non solo gli addetti ai lavori, ma anche un pubblico non specialistico, la cui curiosità nei confronti della biosfera e dell’ambiente (di cui la flora vascolare rappresenta la componente di più immediata percezione) è andata crescendo notevolmente negli ultimi anni. Gli strumenti informatici oggi disponibili possono agevolare l’innovazione delle flore, garantendo da un lato il molteplice ordinamento delle specie sulla base di criteri non gerarchizzati, dall’altro la selezione di “gruppi omogenei” di specie attraverso la combinazione di “queries” che possono comprendere simultaneamente le variabili più disparate, dall’habitat al colore dei fiori, dalla presenza del gene Agt1 alla “life strategy”. Mediante la combinazione simultanea di diversi attributi, l’universo di specie reperibile in una data area può essere dunque suddiviso in base a criteri e caratteri scelti dall’utente, in funzione del suo livello di competenza e della sua capacità di osservazione. Oltre a possibilità di ordinamento pressoché infinite, concepite per agevolare il processo di identificazione di una data specie, i moderni strumenti informatici consentono di disporre di spazi virtualmente illimitati ed agevolmente aggiornabili per archiviare informazioni di vario tipo: testi, immagini, grafici, collegamenti. L’incontro tra botanica e informatica, che già da vari decenni produce frutti nelle metodologie di ricerca e di indagine, si arricchisce dunque di un nuovo capitolo: quello delle flore digitali interattive.