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GIROLAMO GERACI

Giant pseudocyst of the abdominal wall following incisional ventral hernia repair: an extremely rare clinical entity. Report of a case

  • Autori: Beatrice D'Orazio, Andrea Mondello, Guido Martorana, Dario Calì, Gloria Terranova, Gaetano Di Vita, Girolamo Geraci
  • Anno di pubblicazione: 2020
  • Tipologia: Articolo in rivista
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/580973

Abstract

Il “gold standard” per il trattamento dei laparoceli è l’intervento chirurgico con impiego di protesi, nonostante questo approccio sia gravato da numerose complicanze post-operatorie; tra queste possiamo annoverare le pseudocisti giganti della parete addominale, tale evenienza risulta ancora molto rara e la sua eziopatogenesi riamane non chiara. In questo lavoro descriviamo il caso clinico di una paziente di 36 anni, diabetica ed obesa, precedentemente sottoposta a taglio cesareo e riparazione di laparocele con posizionamento di protesi in sede soprafasciale. La paziente si è presentata presso i nostri ambulatori per la comparsa di un gonfiore asintomatico a livello della fossa iliaca sinistra. Gli approfondimenti CT e ecografico hanno mostrato una cisti sottocutanea localizzata a livello della parete addominale anteriore associata ad un laparocele recidivo. Abbiamo quindi, sottoposto la paziente ad un intervento chirurgico al fine di procedere ad una competa resezione della lesione e alla riparazione del laparocele con posizionamento di protesi retromuscolare. L’ampio spazio morto risultante da questa procedura è stato gestito mediante l’esecuzione di una sutura tra il piano sottocutaneo e la fascia muscolare dell’obliquo esterno. Non abbiamo rilevato alcuna recidiva o complicanza post-operatoria al follow-up a due anni. Le pseudocisti giganti della parete addominale sono una rara entità clinica associata alla riparazione chirurgica dei laparoceli che compaiono prevalentemente in donne obese trattate con posizionamento di protesi soprafasciale. L’unico trattamento efficace e risolutivo è l’intervento chirurgico di resezione completa della lesione e adeguata gestione dello spazio morto risultante dalla dissezione in modo da ridurre il tasso di recidiva.