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PIETRO DI GIOVANNI

Giovanni Gentile. Tra teoria e prassi

Abstract

Ancora oggi, l’idealismo, in genere, e quello italiano, in particolare, sono considerati stereotipi di un paradigma speculativo, privo di riscontro pratico, come se il sostenitore della filosofia dello spirito fosse profondamente convinto della inutilità della filosofia pratica. Indubbiamente un filosofo,convinto del proprio ruolo e del proprio modello speculativo, non riconoscerà mai la primalità della prassi sulla teoria; ma sostenere la primalità della teoria non significa misconoscere la prassi. A qualunque corrente di pensiero ci si richiami, teoria e prassi sono sempre stati due aspetti strettamente connessi della filosofia; si può anche dire che la filosofia, in quanto tale, non mira al soddisfacimento di beni materiali; ma non si può ignorare che da sempre la categoria del vero corrisponde a quella del bene. Nel caso di Gentile, desideriamo sottolineare che il suo sistema filosofico risulta già elaborato con l’apparizione del primo volume del Sistema di logica nel 1917; e che, per quanto possa essere considerata filosofia astratta, il suo attualismo non risulta disgiunto dalla prassi.