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MONICA DE CESARE

Paradigmi mitici, cifre simboliche e rituale funerario: su alcuni crateri figurati dalle necropoli greche di Sicilia

Abstract

Il contributo prende in considerazione i crateri-cinerari figurati restituiti dalle necropoli greche di Sicilia, ricollegati, in via di ipotesi, a credenze escatologiche connesse alla sfera del culto dionisiaco, cercando di rintracciare l’origine e di inquadrare l’affermarsi di tale rito in Sicilia, e di delineare gli attori di questo rituale, con il quale l’identità del/della defunto/a era richiamata dalla forma del cinerario e dalle immagini che lo decoravano. L’analisi prende avvio dai cinerari con raffinate e complesse scene mitiche dell’Agrigento dell’età della tirannide emmenide per arrivare ai crateri della Lipara del IV secolo, che esprimono attraverso narrazioni più esplicite l’auspicio (o la certezza) di un accesso a una dimensione salvifica e di felicità eterna, di un accoglimento post mortem nel thiasos divino. Si ricostruisce una pluralità di segni e mezzi espressivi variamente declinati che arricchisce di sfumature e articola il contesto socio-culturale di riferimento e il relativo panorama rituale nello spazio e nel tempo, pur in un comune sottofondo di credenze escatologiche, maturate e cresciute probabilmente nella Sicilia delle tirannidi, e sviluppatesi poi in maniera originale ma coerente nei singoli contesti, nei diversi tessuti sociali, nella trama delle differenti ritualità funerarie nel secolo successivo e oltre, quando il mito perderà a poco a poco la sua funzione legittimante e identitaria, soppiantato da narrazioni più dichiaratamente misteriche e iniziatiche.