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PATRIZIA CAPIZZI

TECNICHE NON INVASIVE DI SUPERFICIE E DI VOLUME PER IL MONITORAGGIO STRUTTURALE DELLE SCULTURE MARMOREE

Abstract

L’analisi delle proprietà strutturali di una scultura in marmo, attraverso l’impiego di tecniche di indagine non invasive da realizzare direttamente in situ, è di fondamentale importanza per la valutazione dello stato di conservazione e, conseguentemente, per il monitoraggio di eventuali fenomeni di degrado che possono compromettere l’integrità dell’opera d’arte. Lo studio condotto sul bassorilievo raffigurante la Madonna con Bambino conservato presso la Cappella del Monastero delle Clarisse Totus Tuus di Gorizia ha permesso di verificare la complementarietà delle informazioni restituite da tecniche di analisi della superficie (acquisizioni in fluorescenza ultravioletta) e tecniche di analisi del volume (tomografia ultrasonica). Le indagini in fluorescenza ultravioletta consentono di individuare e differenziare i materiali (originali, di restauro o di degrado) presenti sulla superficie lapidea. La tomografia ultrasonica, attraverso la stima delle velocità ultrasoniche caratteristiche del materiale, permette di ottenere una caratterizzazione strutturale dell’intero volume dell’opera. Generalmente, tale indagine è associata a un rilievo pacometrico necessario per rilevare la presenza di perni metallici all'interno dell'opera o nel supporto di ancoraggio, anche per interpretare eventuali anomalia riscontrate. Nel caso studio presentato, il modello tomografico ad ultrasuoni ha evidenziato la presenza di piccole zone ad alta velocità correlabili alla presenza di perni metallici e da una zona a maggiore degrado che si concentra nella parte inferiore dell’opera. Le indagini in fluorescenza ultravioletta hanno mostrato la reale estensione della frattura che coinvolge la porzione inferiore del bassorilievo, verificando il perimetro dell’area caratterizzata da un maggior degrado ed evidenziata dall’indagine ad ultrasuoni.