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NICOLA CUSUMANO

Joseph Sterzinger Aufklärer teatino tra Innsbruck e Palermo (1746-1821)

Abstract

Figura importante di mediatore culturale, modello esemplare di custode della Biblioteca Regia di Palermo e già in vita tenuto in conto alla stregua di incarnazione del ‘proto-bibliotecario’, il profilo del teatino Joseph Sterzinger è apparso a lungo troppo frammentario, se non contraddittorio. Il volume traccia così la vicenda che condusse questo religioso dalla Baviera a Palermo. Se si può individuare, nella vicenda tedesca e italiana di Sterzinger, un filo conduttore, questo è fuori di dubbio l’orientamento antiscolastico e l’apertura alla cultura moderna. Già nell’opuscolo bavarese sulle streghe (1767), che in questo volume viene pubblicato per la prima volta in una traduzione italiana, egli si oppone con fierezza e sagacia all’argomentazione di derivazione tomistica che ancora reggeva, nella seconda metà del XVIII secolo, il castello delle credenze superstiziose e di un cosmo animistico abitato da streghe, maghi e folletti. Oggetto del suo scherno diviene la lotta di retroguardia condotta dagli Ordini mendicanti e dagli stessi Gesuiti. Il volume, dunque, consente di riannodare due esperienze lontane: quella di uno Sterzinger ‘tedesco’, che da giovane opera a sostegno del fratellastro più noto, quel Ferdinand che riusciva ad agglutinare le tendenze riformatrici e muratoriane attorno a un progetto di lotta alla superstizione che rifletteva pure intenti pragmatici, e quella di uno Sterzinger maturo, che a Palermo assume incarichi di prestigio per divenire in breve il punto di riferimento della politica borbonica nel cruciale comparto bibliotecario e censorio.