Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

NICOLA CUSUMANO

Lo strano caso di Cornelia Bandi (1731). Un dibattito sulla «combustione spontanea» nel XVIII secolo

Abstract

Il saggio ricostruisce il dibattito di matrice medico-scientifica scaturito da un caso di cronaca avvenuto a Cesena nel 1731, quando il cadavere della nobildonna Cornelia Bandi veniva trovato in stato di parziale incenerimento in una camera da letto che non presentava tracce alcune di rogo. Emergeva nel mondo scientifico ed erudito dell’epoca un dibattito che coinvolgeva alcuni dei personaggi più influenti della cultura coeva, da Giuseppe Bianchini a Scipione Maffei e Ludovico Antonio Muratori, sino a Immanuel Kant, e che più avanti, in un contesto culturale profondamente mutato, raccoglieva l’interesse di Giacomo Leopardi e Charles Dickens. Appare con tutta evidenza la differenza tra la penisola, in cui nella prima metà del secolo si provava a dare del fenomeno – pur tra molti limiti – una spiegazione scientifica immune dalle forzature ermeneutiche della matrice comportamentale, e il contesto francese e soprattutto americano, dove a partire dal tardo Settecento la questione suscitava un’eco crescente perché posta in stretta correlazione con la piaga dell’alcolismo: le teorie della «temperanza», ormai senza dubbi residui, avevano individuato nelle donne in sovrappeso e alcolizzate i soggetti predisposti a tali insoliti decessi.