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GIUSEPPE CALAMUSA

Survey sulle patologie asbesto-correlate osservate in una realtà italiana fortemente associata ad esposizione professionale ad amianto.

  • Autori: Costantino, C; Amodio, E; Costagliola, E; Curcurù, L; Ilardo, S; Trapani, E; Calamusa, G
  • Anno di pubblicazione: 2011
  • Tipologia: eedings
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/89149

Abstract

Obiettivi La Sicilia tra il 1993 ed il 2004 è stata la quinta regione italiana per numero di mesoteliomi. Inoltre, la Provincia di Palermo presenta il maggior numero di casi incidenti in tutta la Regione nel sesso maschile, ed è storicamente caratterizzata da una forte esposizione lavorativa ad amianto (cantieristica navale e ferroviaria). Partendo da questi presupposti, l’obiettivo principale del seguente lavoro è quello di effettuare un’analisi dei casi di asbestosi, placche pleuriche, carcinoma polmonare e mesotelioma asbesto-correlati osservati a Palermo e provincia nel periodo 2005-2009. Metodi Sono stati presi in esame i casi di patologia asbesto-correlata oggetto di delega di indagine sul nesso di causalità da parte delle Procure di Palermo e di Termini Imerese allo S.Pre.S.A.L. dell’ A.S.P. 6 di Palermo. Per tutti i casi esaminati è stato riconosciuto un nesso di causalità tra patologia ed esposizione ad amianto. I dati, raccolti ed analizzati su un database creato con EpiInfo 3.5.1,sono estrapolati dalle cartelle cliniche e dai verbali di sommaria informazione testimoniale ricavati dal diretto interessato o dai parenti più prossimi, in caso di decesso dello stesso. Risultati Il numero totale di casi è 69 (67 uomini e 2 donne). Tutti i soggetti sono stati esposti ad amianto sul luogo di lavoro ad esclusione di una casalinga, esposta indirettamente a causa del lavaggio continuativo degli indumenti «da lavoro» del marito, a sua volta deceduto per patologia asbesto-correlata. Il 37.7% del totale è affetto da asbestosi/placche pleuriche (n=26), il 21.7% da carcinoma polmonare (n=15), il 40.6% da mesotelioma (n=28). Il 75.4% del totale era un lavoratore della cantieristica navale (n=52), il 14.5% del settore ferroviario (n=10), il 5.8% del settore metalmeccanico (n=4). L’età media al momento della diagnosi è 65.5 anni, la latenza media e la durata di esposizione media ad amianto corrispondono rispettivamente a 42.3 anni e 25.6 anni. Considerando l’abitudine al fumo, emerge che 24 soggetti erano fumatori (34.8%) e 45 non fumatori (65.2%). Discussione e Conclusioni I dati della nostra casistica confermano una netta preponderanza di casi tra i soggetti di sesso maschile ed un’estrema rarità di casi sotto i 40 anni, quadro non coerente con esposizioni di tipo ambientale che di recente sono state riportate in letteratura. Inoltre, i nostri dati confermano le previsioni di un progressivo aumento dei casi di patologia maligna da esposizione lavorativa ad amianto (carcinoma e mesotelioma), e di una contestuale diminuzione delle patologie più strettamente dose correlate (asbestosi/placche pleuriche).