Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

ZAIRA BARONE

Danni bellici, tutela dei monumenti, restauri e ricostruzioni in Sicilia. Il caso di Randazzo e Taormina

Abstract

Il contributo è il frutto di una ricerca svolta presso l’Archivio Nazionale di Roma e negli archivi comunali e delle soprintendenze della Regione Sicilia, con l’obiettivo di delineare il clima che intercorreva tra le forze alleate sbarcate in Sicilia, rappresentate dalla costituzione dell’Allied Military Governement (AMG), e l’apparato delle soprintendenze locali che erano rimaste vigili e attive anche sotto i duri attacchi aerei del 1943. In questo panorama, ancor più che la struttura amministrativa delle soprintendenze, avranno un ruolo fondamentale gli uomini che le rappresentano. Si delinea un clima di collaborazione nelle prime operazioni di messa in sicurezza di molti monumenti danneggiati a causa delle rappresaglie aeree e si aprono prospettive di finanziamento da parte degli alleati e di cooperazione progettuale per molti dei restauri indirizzati agli edifici danneggiati dai bombardamenti. Alcune relazioni di particolare importanza delineano le tensioni sorte, durante le operazioni di restauro, tra i soprintendenti e gli alleati. Dai documenti emerge la necessità di ribadire l’indispensabile autonomia che dovrebbe essere garantita alle soprintendenze nei lavori di Restauro e il dibattito appassionato che ne consegue. Il contributo mette a confronto casi di restauro, alcuni operati inizialmente grazie ai finanziamenti alleati e altri successivamente inquadrati all’interno dei Piani di Ricostruzione. In particolare si sono approfonditi gli interventi delle città di Randazzo e Taormina, delineando due casi che, con le dovute differenze, sono fortemente rappresentati da scelte di ripristino.