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IGNAZIO BUTTITTA

Introduzione

Abstract

I cibi, i luoghi e le occasioni del loro consumo sono dunque mezzi, spazi e tempi elettivi della mediazione tra immanenza e trascendenza, tra al di qua e aldilà, e, al contempo, momenti elettivi di ricreazione e affermazione di un corpo sociale; e in verità non può esservi dialogo tra immanenza e trascendenza e le entità che le popolano senza che il cibo e il suo consumo ritualizzato non ne siano parte costitutiva. Su tali condivise consapevolezze antropologiche, che hanno trovato all’interno di ogni cultura una specifica articolazione legata: a specifiche condizioni ambientali che certo hanno condizionato i regimi alimentari; a peculiari sfide identitarie che hanno portato a scelte alimentari non funzionali ai contesti di vita (ma non per questo, alimentandosi l’uomo anche di simboli, meno necessarie alla sopravvivenza); alle particolari rappresentazioni del divino e dei suoi ambiti di intervento, come dimostrano i contributi a questo convegno, si è fondato per millenni il rapporto tra uomini e dèi e tra uomini ed uomini e, sia pur in certa misura e in contesti sempre più limitati, ancora oggi continua a fondarsi.