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IGNAZIO BUTTITTA

L’eterno ritorno delle “sopravvivenze”. Da Giuseppe Pitrè alla ricerca folklorica contemporanea

Abstract

Nelle sue opere Giuseppe Pitrè dedica ampio spazio alla documentazione storica in funzione della comprensione delle forme del presente etnografico, non mancando di ipotizzare certe relazioni tra antico e presente e giungendo anche a considerare le espressioni religiose pre-cristiane ( come orizzonte di riferimento privilegiato per comprendere e spiegare le forme, quando non gli stessi significati e funzioni, delle pratiche e delle credenze “popolari”. Nell’istituire tali collegamenti col più remoto passato, Pitrè riprende le idee, nel suo tempo di grande fortuna, diffuse dalla “scuola mitologica” e da quella “evoluzionista”. Nelle pagine di Pitrè, osserva Cocchiara, «corre insistente una premessa: che le tradizioni siciliane sono l’eco di antiche civiltà, monumenti archeologici del pensiero, reliquie del passato». Il mondo “pagano”, precisa Cocchiara, «gli si rivela soprattutto quand’egli affronta le tradizioni oggettive.