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IGNAZIO BUTTITTA

Madre Nostra delle Selve

Abstract

La letteratura folklorica europea abbonda di leggende relative ad apparizioni della Vergine e a rinvenimenti di immagini mariane in prossimità o tra le stesse fronde di alberi e all'interno di selve, nonché di notizie sull’origine dei relativi culti. Numerose attestazioni ricorrono anche in Italia, rivelando in diversi casi, pur in presenza di trasformazioni delle prassi rituali, una persistente vitalità cultuale. Non diversamente può dirsi per la Sicilia. Nell’Isola si susseguono, durante tutto il corso dell'anno, pellegrinaggi, rosari, messe solenni e processioni in onore della Vergine. Numerosi sono i culti santuariali che superano la dimensione locale e tra questi quelli della Madonna del Tindari (Tindari, Me), di Maria SS. Annunziata (Trapani), della Madonna dell’Alto (Petralia Sottana, Pa), di Maria SS. della Milicia (Altavilla Milicia, Pa), della Madonna della Lacrime (Siracusa). Questa ampia diffusione di culti mariani è in genere riferita, oltre che all'azione di alcuni ordini religiosi, al sostrato precristiano. All'interno di questo esteso panorama devozionale si inseriscono i culti connessi a epifanie di Maria o a rinvenimenti di suoi simulacri e icone presso alberi e piante o all'interno di selve (non di rado, come altrove in Europa e in Italia, in associazione a fonti d'acqua); culti cui, fatto di non poco rilievo, sono talora connesse pratiche di ostensione di elementi vegetali (rami, fiori, erbe) nel corso di processioni festive in associazione a altri simboli rituali di evidente ascendenza agro-pastorale (distribuzioni di pani, corse dei simulacri, ecc.). Quest'ultima circostanza induce a ritenere che a queste Madonne taumaturghe - al pari di numerosissimi Cristi, sante e santi che popolano gli universi cultuali locali - non si chieda il solo ristabilimento dell'ordine del corpo ma anche il regolare svolgimento dei corsi naturali e l'allontanamento di ogni calamità che possa nuocere ai raccolti e alle greggi.