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GIUSEPPE ABBATE

Verso una dimensione internazionale. Processi di riuso del patrimonio edilizio storico nella Sicilia Sud-orientale

Abstract

Le lunghe e complesse vicende storiche caratterizzate dall’intrecciarsi di culture millenarie hanno prodotto nel Mezzogiorno, forse più che altrove, una straordinaria concentrazione di beni culturali e un susseguirsi di paesaggi antropizzati unici, un capitale territoriale di eccezionale rilevanza che, adeguatamente gestito e valorizzato, potrebbe fare da volano per uno sviluppo sostenibile. Nonostante le difficoltà del contesto di riferimento in alcune aree del Mezzogiorno, alle tendenze regressive si stanno affiancando energie nuove che alimentano un’imprenditorialità in settori legati alle risorse locali nelle sue molteplici declinazioni. In particolare, nei territori della Sicilia Sud-orientale i processi di trasformazione in atto sembrano guidati da nuove prospettive di sostenibilità, sviluppo locale e good governance. Dall’inizio degli anni duemila, per un insieme di fattori legati alle qualità storico-artistiche, paesaggistiche, climatiche e relazionali, che rendono particolarmente attrattiva questa parte dell’Isola, si comincia a registrare un aumento dei flussi turistici e l’interesse sia di italiani provenienti da altre regioni, sia di stranieri non soltanto europei, in entrambi i casi di status socio-economico elevato, a investire nell’acquisto di immobili di pregio nei centri storici e nelle aree agricole dell’hinterland ibleo trasformandoli in residenze non soltanto stagionali ma anche stabili. Tale fenomeno in pochi anni sta invertendo la tendenza allo spopolamento dei centri storici ricadenti nell’area Sud-orientale della Sicilia, innescando insperati processi di rivitalizzazione economica.