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GIUSEPPE ABBATE

Sistemi generatori della struttura urbana e caratteri del patrimonio edilizio nel centro storico di Modica

Abstract

Qualsivoglia operazione finalizzata al recupero e alla riqualificazione di una città storica dovrebbe essere sempre ancorata alla conoscenza approfondita di quelle che sono state, attraverso i secoli, le fasi di formazione e crescita dell’organismo urbano oggetto di indagine. In quest’ottica appare inevitabile individuare quell’insieme di elementi sia naturali, sia artificiali, che si configurano come veri e propri “sistemi generatori” della struttura urbana, da cui discendono le più svariate configurazioni morfologiche originate dall’incontro della struttura urbana con il supporto geologico e orografico. Nel caso del vasto complesso di natura calcarenitica, noto come tavolato ibleo, l’elemento naturale che più di ogni altro contraddistingue il paesaggio è la presenza diffusa della pietra calcarea, incisa nei millenni da corsi d’acqua a carattere torrentizio che hanno dato origine alle cosiddette “cave”, profonde fenditure naturali costituite da ripide pareti rocciose, e dai fondivalle entro cui scorrono i fiumi. In particolare la città storica di Modica si estende su quattro altopiani delimitati da corsi d’acqua a carattere torrentizio che costituiscono uno dei sistemi naturalistici che hanno condizionato lo sviluppo della città. Nel tempo i tratti urbani delle cave sono stati progressivamente coperti e lungo i costoni rocciosi si è consolidato un tessuto urbano compatto, solcato da strade, scale e cordonate. La complessa orografia dei luoghi ha inoltre consentito di posizionare in maniera scenografica chiese, complessi conventuali e palazzi che, attraverso la grandiosa ricostruzione in seguito al catastrofico sisma del 1693, sono stati ripensati secondo il gusto tardo-barocco.