Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

GIUSEPPE ABBATE

Nuovi abitanti per il riuso dei territori storici: il caso dell’area sud-orientale della Sicilia

Abstract

L’alta concentrazione di risorse culturali e paesaggistiche presenti nel Mezzogiorno pur avendo un grande potenziale produttivo stenta a fare da volano allo sviluppo. Nonostante le difficoltà del contesto, in alcune aree del Mezzogiorno alle tendenze regressive si stanno affiancando nuove tendenze progressive, energie nuove che alimentano un’imprenditorialità in settori legati alle risorse locali, nelle sue molteplici declinazioni. In tali aree i processi di trasformazione in atto sembrano guidati da nuove prospettive di sostenibilità, sviluppo locale e good governance. Partendo da queste considerazioni si è scelto come campo di indagine l’area sud-orientale della Sicilia che appare di particolare interesse ed offre molti spunti di approfondimento, anche in virtù della operatività che la contraddistingue nel contesto siciliano. L’alta qualità paesaggistica che caratterizza in genere i territori del sud-est della Sicilia, ha in qualche modo contribuito negli ultimi anni a promuovere nuove forme di riuso del patrimonio edilizio storico da parte di italiani residenti nel nord Italia e di stranieri provenienti dal resto dell’Europa e da altri continenti, che hanno acquistato immobili nei centri storici e nelle campagne dell’hinterland ibleo trasformandoli in residenze stagionali ed in qualche caso in residenze stabili. Tale fenomeno in pochi anni sta invertendo la tendenza allo spopolamento dei centri storici ricadenti nell’area sud-orientale della Sicilia, innescando insperati processi di rivitalizzazione economica.