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GIUSEPPE ABBATE

Città meridionali e politiche culturali da qui al 2020

Abstract

La recente bozza dell’Accordo di partenariato per la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 presentata dal Governo italiano, attribuisce un ruolo strategico al settore dei beni culturali e propone di concentrare nel Mezzogiorno del Paese, dove maggiori sono i ritardi, specifiche azioni per la valorizzazione del patrimonio culturale. Tale scelta, condivisa anche nelle riflessioni del Comitato interministeriale per le Politiche urbane, si pone l’obiettivo di ampliare, attraverso la tutela e la valorizzazione sistemica e integrata, le condizioni di offerta e fruizione del patrimonio culturale, riconosciuto come uno dei volani importanti dello sviluppo delle città e dei territori meridionali. Nonostante la straordinaria dotazione di risorse culturali, le regioni del Mezzogiorno, non sono riuscite a mettere in campo politiche capaci di innescare filiere culturali/creative intercettando forme di dinamismo innovativo da parte dei privati, e di progettare adeguate risposte alla crescente domanda internazionale legata al turismo culturale. Nell’ottica di contribuire al disegno di politiche più efficaci che possano promuovere o consolidare processi di sviluppo che rendano competitive le città meridionali, il contributo diventa l’occasione per indagare quali fattori, esterni o interni alle città, condizionino la valorizzazione del patrimonio culturale, e quindi quali siano le strade percorribili per migliorare il rendimento potenziale degli ingenti capitali di risorse culturali presenti nelle città del Mezzogiorno da qui al 2020.