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CARLO AMENTA

Il sequestro delle imprese mafiose: aspetti di efficacia ed efficienza

Abstract

L’impatto economico della criminalità organizzata supera il solo valore delle risorse generate da attività illegali o estorte a cittadini e imprese. Le imprese mafiose godono, infatti, di un “vantaggio competitivo mafioso” che contribuisce, da un lato a mettere fuori mercato imprese “sane”, dall’altro a impegnare fattori della produzione (lavoro e capitale) in modo non necessa-riamente produttivo. L’Italia in generale, e il Mezzogiorno in particolare, soffrono di un problema di cattiva allocazione del capitale e di stagnazione della produttività totale dei fattori che, verosimilmente, può essere esacerba-to dalla presenza della criminalità organizzata sul territorio. In questo conte-sto, le azioni di contrasto assunte negli ultimi vent’anni grazie principalmen-te agli strumenti di sanzione patrimoniale nei confronti dei mafiosi si sono rivelate efficaci, ma presentano alcune criticità sotto il profilo dell’efficienza. Gli elevati tassi di mortalità delle imprese commissariate suggeriscono che vi siano margini di miglioramento derivanti, in primo luogo, dalla consape-volezza del ruolo economico del magistrato. Dopo aver fatto riferimento alla letteratura sull’impatto economico della criminalità e aver ipotizzato un ca-nale attraverso cui essa può determinare effetti negativi sul Pil e la produtti-vità’ delle comunità interessate, il presente lavoro esamina i risultati econo-mici delle imprese sequestrate per mafia e propone una riforma delle proce-dure finalizzata a distinguere le imprese potenzialmente “sane” da quelle non competitive. La proposta è quella di pervenire a una rapida cessione delle une, e di avviare le altre a una procedura di liquidazione individuando adeguati strumenti di protezione, riqualificazione e placement dei lavoratori coinvolti.