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BARBARA ROSY INES MANACHINI

IL CASO STUDIO DI ALCUNE PGM: IMPLICAZIONI PER LE SPECIE DI LEPIDOTTERI NON BERSAGLIO NELLE AREE PROTETTE SICILIANE

Abstract

La Sicilia è una delle regioni mediterranee con la maggior biodiversità faunistica e floristica la cui conservazione, potrà dipendere anche da un attento piano di valutazione del rischio derivante dall’introduzione di piante geneticamente modificate (PGM) sugli organismi non target. A tal fine sono state scelte due aree rappresentative di differenti habitat siciliani: il SIC “Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana (ITA020023) e il SIC “Capo Gallo” (ITA020006). Sono stati individuati 5 habitat: Uliveto, Bosco misto, Ampelodesmeto, Macchia mediterranea e Macchia mediterranea costiera per valutare il potenziale rischio di introduzione di PGM Bt. La maggior parte della bibliografia sugli effetti delle PGM nei confronti dei non target si riferisce al mais Bt, ma è forse il colza che nella situazione siciliana si dovrebbe valutare con massima cautela. La Sicilia è considerato il centro di differenziazione di diverse Brassicaceae, con un gran numero di specie endemiche che vengono impiegate anche nella gastronomia tradizionale. 16 specie di Brassicae potrebbero ibridare con il colza coltivato tra cui Brassica carinata (Fig. 1) usata come cultura autunno-vernina. Le indagini effettuate hanno riguardato i Lepidotteri, diurni e notturni, ottimi indicatori ambientali e potenzialmente esposti alle tossine Bt e i Coleotteri Coccinellidi. Sono state registrate 33 specie di lepidotteri diurni. L’ampelodesmeto è l’habitat con il maggior numero di specie (Tab. 1), seguito da uliveto, macchia mediterranea e macchia costiera. Alcune specie sono risultate presenti solo nell’ampelodesmeto (Pontia edusa, Melanargia pherusa, specie endemica Fig. 2, Neohipparchia statilinus e Melitaea athalia). E’ stata rinvenuta anche la presenza della forma helice della specie Colias crocea (Fig. 3). I campionamenti sono stati eseguiti durante tutto l’anno e ciò ha permesso di conoscere i periodi di volo delle diverse specie di lepidotteri in Sicilia che in buona parte dei casi è risultato molto più lungo di quanto riportato in letteratura. Confrontando i periodi di volo e quello di fioritura del colza si nota che essi si sovrappongono per oltre il 70% delle specie di lepidotteri diurni e ciò rappresenta un potenziale rischio di esposizione al polline Bt. Dati simili sono riscontrabili anche nel caso della fioritura del mais. Il campionamento quantitativo delle larve di Pieris spp. è stato effettuato su 100 piante ospiti durante il corso di tutto l’anno. Nonostante l’abbondanza di Brassicaceae, e la presenza di numerosi adulti di pieridi anche sui fiori di piante nutrici (Fig. 4), solo un numero esiguo di larve è stato trovato sulle piante ospiti. Tale monitoraggio è stato svolto anche nei pressi di un campo di mais: non sono state rilevate larve di lepidotteri non bersaglio (Pieris sp. e Vanessa cardui) su piante ospiti in concomitanza con la fioritura del mais, sebbene diversi adulti (12 specie) volassero ai bordi del campo. Per il monitoraggio dei Lepidotteri notturni sono state utilizzate trappole luminose i dati sono in corso di elaborazione. Il campionamento dei Coccinellidi è stato effettuato con il retino da sfalcio e con la tecnica del frapage. Sono state identificate 13 specie, alcune presenti solo nella macchia costiera.