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2425 - TECNOLOGIE E DIAGNOSTICA PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Presentazione

Obiettivi Formativi

Obiettivi specifici: Il corso di laurea in Tecnologie e Diagnostica per la Conservazione del Patrimonio Culturale ha come obiettivo formativo, in accordo con la classe L-43 (classe di laurea in Diagnostica per la Conservazione dei Beni Culturali), la preparazione di laureati in grado di analizzare e documentare la materia costitutiva e il degrado dei beni, collaborare alla esecuzione di indagini diagnostiche per lo studio dei materiali antichi, delle tecniche artistiche e di produzione, dello stato di conservazione, cooperando ad attivita' di monitoraggio, informatizzazione, inventariazione e catalogazione di beni culturali. I laureati e le laureate dovranno conoscere le principali tecniche di indagine diagnostica per lo studio e la conservazione dei Beni Culturali ed essere in grado di eseguire le indagini, le attivita' di monitoraggio, informatizzazione e gestione e comunicazione dei dati diagnostici nonchE' di correlare le cause di degrado all'ambiente di conservazione e di valutare l'efficacia e la durabilita' di interventi di conservazione materica. Il percorso formativo offre una solida preparazione interdisciplinare che integra competenze di chimica, statistica, biologia, geologia, con nozioni metodologiche e contenuti di base delle discipline storico-archeologiche e storico-artistiche, scienze delle costruzioni e legislazione dei beni culturali. E' data particolare attenzione alle conoscenze tecnico-scientifiche all'avanguardia in particolare relativamente alle caratteristiche materiche del bene culturale e alle proprieta' dei materiali di cui e' costituito, alle strumentazioni e tecnologie avanzate e i metodi dell'archeometria, ai protocolli e alle metodiche di acquisizione e utilizzo dei dati di diagnostica. Il laureato e le laureate saranno in grado di effettuare diagnosi prima, durante e dopo l'intervento di conservazione. Ciascun insegnamento integra alla didattica frontale una parte laboratoriale, atta a sviluppare le competenze tecnico-pratiche degli studenti. Le numerose attivita' laboratoriali che rappresentano il momento applicativo delle conoscenze acquisite per la diagnostica sui materiali e le caratteristiche morfologico - strutturali del bene culturale, per la definizione delle possibili tecnologie di intervento per la sua conservazione, nonchE' per la comprensione e il riconoscimento del bene nel suo complesso e in relazione al contesto storico-sociale e all'ambiente che lo caratterizza. Il laureato possiede pertanto una solida formazione scientifica di base con buona padronanza delle metodologie di indagine e di interpretazione dei dati per la conoscenza del bene culturale nei suoi vari aspetti, adeguate competenze per individuare i processi di degrado e collaborare ad interventi mirati al recupero e conservazione, contestualizzando i materiali in ambito storico/archeologico, nonche' competenze per svolgere attivita' di inventariazione, informatizzazione e tutela dei beni culturali in collaborazione anche con altre figure professionali. Gli studenti acquisiscono ulteriori capacita' pratico-operative grazie ai tirocini presso istituzioni culturali, enti di ricerca o aziende del settore. Le attivita' di tirocinio si svolgono presso istituzioni prestigiose (musei, soprintendenze, laboratori di restauro, universita, aziende specializzate), offrendo agli studenti l'opportunita' di costruire una rete di contatti professionali e osservare e partecipare a progetti di ricerca o interventi di conservazione. Un numero significativo di ore di tirocinio e' necessario per garantire che ogni studente acquisisca familiarita' con le tecniche e gli strumenti e capacita' di interpretare dati e risultati. Tale numero di CFU e' necessario in quanto il settore della diagnostica nonchE' della conservazione richiede una forte componente pratica: le conoscenze scientifiche e tecnologiche acquisite durante il corso devono essere sperimentate in contesti reali per garantire che gli studenti sviluppino abilita' operative concrete. Il tirocinio consente di tradurre la teoria in pratica, ad esempio attraverso l'uso di strumenti diagnostici avanzati o il lavoro su materiali storico/archeologici autentici. Inoltre, durante il tirocinio gli studenti imparano a lavorare in squadra con diagnosti, restauratori, conservatori, archeologi e altri esperti del settore e a proporre soluzioni innovative e sostenibili ai problemi riscontrati. Il corso di Laurea e' articolato nelle seguenti attivita' formative: Attivita' di base, finalizzate all'acquisizione dei principi fondamentali di Chimica con elementi di Chimica Generale, Chimica del Restauro, Tecniche chimico fisiche per la caratterizzazione dei materiali, Archeologia classica e Preistoria e Elementi di statistica, indispensabili per la comprensione e l'apprendimento delle discipline specifiche e caratterizzanti. Attivita' specifiche e caratterizzanti, finalizzate all'acquisizione di conoscenze e competenze indispensabili per lo specifico profilo professionale (conoscenze biologiche come botanica, antropologia, geopaleontologia, microbiologia, conoscenze di chimica fisica dei materiali, metodi per l'elaborazione e l'interpretazione dei dati, conoscenze di storia antica, scienze delle costruzioni) necessarie ad acquisire una padronanza delle principali problematiche archeologiche e conservative e delle metodologie tecnologiche e diagnostiche, conoscenze di diritto amministrativo finalizzate alla conoscenza delle norme legislative e deontologiche utili all'esercizio dei vari aspetti dell'attivita' professionale. Attivita' affini ed integrative come la metodologia per la ricerca archeologica, l'archivistica e le tecniche e i materiali per il restauro, la zoologia e attivita' su specifici casi studio in cui verranno coinvolte contemporaneamente varie discipline, in una dimensione di co-teaching, mettendo in atto delle azioni di didattica innovativa. La formazione include un Tirocinio distribuito fra il secondo e il terzo anno di corso, svolto presso una istituzione pubblica, un Ente di ricerca o una azienda privata. A completamento delle attivita' formative citate, allo studente verranno offerte altre attivita' formative di libera scelta. Il corso di laurea intende fornire ai propri laureati e laureate una buona conoscenza della lingua inglese di livello B1. La prova finale comprende la realizzazione e la discussione di un elaborato, relativo ad un'attivita' di progettazione o di ricerca sperimentale o bibliografica, che dimostri la capacita' dello studente di operare in modo autonomo, l'acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo del progetto e la padronanza degli argomenti trattati. La tematica della prova finale puU' essere a completamento del periodo di tirocinio svolto presso enti esterni convenzionati con l'ateneo. La prova finale viene presentata con un elaborato scritto. L'esame finale riguarda la discussione dell'elaborato di laurea.

Sbocchi Occupazionali

Profilo: Esperto in Diagnostica dei Beni Culturali. Funzioni: Il laureato e la laureata in Tecnologie e Diagnostica per la Conservazione del Patrimonio Culturale, ai sensi della direttiva 2005/36/CE, e' dotato delle basi scientifiche e delle conoscenze tecnologiche e della preparazione teorica e pratica necessarie alliesercizio della professione di diagnosta e per operare in posizioni di responsabilita' nella ricerca, e nella tutela, in particolare in - Diagnosi dello stato di conservazione: Il Diagnosta analizza il degrado dei materiali, identifica le cause e determina il livello di rischio per il bene culturale. Partecipa alla definizione delle priorita' e delle strategie di intervento, sulla base dei dati scientifici raccolti. -Monitoraggio ambientale: Valuta le condizioni ambientali (umidita, temperatura, inquinanti) che possono influire sulla conservazione del patrimonio. -Rilevamento di biodeterioramento: Identifica organismi viventi, come muffe, batteri o alghe, che possono deteriorare i materiali. Questa direttiva europea stabilisce i principi per il riconoscimento delle qualifiche professionali nei paesi membri dell'Unione Europea, inclusi i profili legati alla conservazione e al restauro dei beni culturali. La funzione del Diagnosta e' cruciale per garantire la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale. Il Diagnosta si colloca alliincrocio tra la scienza e il patrimonio culturale, utilizzando competenze scientifiche per preservare e valorizzare i beni culturali, lavorando in stretta sinergia con altri specialisti per garantire interventi efficaci e sostenibili. Collabora con altri Professionisti: - Supporto ai restauratori: Fornisce informazioni diagnostiche per pianificare interventi mirati e rispettosi delliintegrita' del bene culturale. - Lavoro con archeologi e storici delliarte: Integra i risultati delle analisi scientifiche con le conoscenze storiche per comprendere il contesto del bene. - Supporto a progettisti e conservatori: Consiglia misure preventive per preservare il bene nel lungo termine, come la scelta dei materiali piu' adatti per la protezione. Competenze: I laureati e le laureate dovranno acquisire conoscenze avanzate sulle metodologie diagnostiche chimiche e biologiche applicate ai beni culturali storico-archeologici e storico-artistici e spiccata capacita' di interpretazione degli stessi, in relazione allo stato di conservazione e alle caratteristiche materiche e tecnico-esecutive, il contesto storico, sociale e culturale di pertinenza, unitamente alle competenze e abilita' volte alla integrazione di tali conoscenze a partire dagli stessi beni. Essi dovranno maturare la capacita' di definire ed elaborare un piano di diagnostica secondo le specificita' del bene culturale di cui si troveranno ad operare e monitorare. I laureati e le laureate dovranno pertanto dimostrare di avere acquisito capacita' di applicare un approccio multidisciplinare e metodologico, critico, aperto al contesto; mediare tra i diversi attori della tutela e conservazione del patrimonio culturale; utilizzare con proprieta' di lessico la lingua inglese di livello B1, per le specifiche finalita' delliinterazione in contesti internazionali che tutelano il patrimonio culturale archeologico e artistico. Sbocchi: Il Diagnosta dei beni culturali e' una figura altamente specializzata e versatile, con opportunita' sia nel settore pubblico sia privato, in Italia e alliestero. Gli sbocchi lavorativi per un Diagnosta dei beni culturali sono molteplici e si collocano in diversi ambiti legati alla conservazione, al restauro, alla ricerca e alla gestione del patrimonio culturale. Di seguito, una panoramica delle principali opportunita' professionali: SETTORE PUBBLICO - Soprintendenze ai Beni Culturali: Lavorare presso enti pubblici che si occupano di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, come le soprintendenze archeologiche, artistiche o paesaggistiche. Il Diagnosta puU' contribuire con analisi tecniche per la gestione del patrimonio. - Musei e istituzioni culturali: Impiego in musei o gallerie diarte per monitorare lo stato di conservazione delle collezioni, identificare rischi di degrado e supportare gli interventi di restauro. - Laboratori di diagnostica pubblici: Collaborazione con laboratori specializzati per analisi scientifiche sui beni culturali, come quelli gestiti da enti statali o universitari. SETTORE PRIVATO - Consulente diagnostico: Offerta di servizi di diagnostica per istituzioni, restauratori e privati, contribuendo alla conservazione di opere diarte e manufatti. - Aziende di restauro: Consulenza diagnostica per restauratori, fornendo informazioni sullo stato di conservazione e sulle tecniche di intervento piu' appropriate. - Laboratori privati di analisi e diagnostica: Attivita' nel campo delle analisi dei materiali e delle indagini diagnostiche, utilizzando tecnologie avanzate come spettrometria, termografia, microscopia elettronica, ecc. - Aziende tecnologiche: Lavoro presso aziende che sviluppano strumentazioni per la diagnostica, come scanner, sistemi di imaging o apparecchiature per analisi chimico-fisiche. - Divulgazione scientifica: Collaborazione con enti culturali e media per la promozione della conoscenza del patrimonio culturale e delle tecniche di conservazione. 3. RICERCA E FORMAZIONE - Universita' e centri di ricerca: Impiego come ricercatore per sviluppare nuove tecniche di analisi diagnostica o per approfondire la conoscenza sui materiali e le tecniche artistiche del passato. - Docenza e formazione: Insegnamento in corsi universitari o di formazione professionale relativi alla diagnostica e alla conservazione dei beni culturali. - Collaborazione con enti come UNESCO, ICOMOS o ICCROM per la tutela del patrimonio culturale in contesti internazionali.

Caratteristiche della Prova Finale

La prova finale comprende la realizzazione e la discussione di un elaborato, relativo ad un'attivita' di progettazione o di ricerca sperimentale o su analisi e discussione di dati presenti in letteratura riguardante argomenti di diagnostica e/o conservazione dei beni culturali, che dimostri la capacita' dello studente di operare in modo autonomo, l'acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo del progetto e la padronanza degli argomenti trattati. La tematica della prova finale puU' essere a completamento del periodo di tirocinio svolto presso enti esterni convenzionati con l'ateneo.