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2440 - LETTERE

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Gli insegnamenti afferenti al Settore Scientifico Disciplinare di Lingua e Letteratura greca si propongono di fornire un chiaro quadro storico-culturale della letteratura greca di età arcaica, classica ed ellenistico-imperiale. Si comincia al primo anno con Istituzioni di Lingua e letteratura greca, si prosegue al secondo con Lingua e letteratura greca I, si conclude al terzo con Lingua e letteratura greca II.

Durante le lezioni si affronterà la lettura di testi che coprono l’arco cronologico suddetto, con l’intento di approfondire alcune tematiche più rilevanti che contraddistinguono la produzione di quei secoli, vista sempre come espressione di fenomeni culturali ampi e mai come mero fatto ‘letterario’. Preliminare e specifica attenzione sarà prestata agli aspetti linguistici, con l’intento di consolidare le conoscenze di base richieste per l’accesso ai corsi.

Al tempo stesso, l’approccio ai testi greci antichi sarà arricchito dall’uso dei principali strumenti filologici necessari per una lettura critica degli stessi (edizioni di riferimento, lessici, repertori bibliografici).

Gli insegnamenti presuppongono il possesso delle conoscenze di base relative alla lingua e alla letteratura greca antica acquisite durante il quinquennio del liceo oppure tramite forme individuali di studio.

In particolare:

1) conoscenza di grammatica (fonetica, morfologia, sintassi) e lessico di base del greco antico;

2) capacità di collocare nel tempo e nello spazio i principali autori e i fenomeni culturali storico-letterari generali nei quali quelli possono essere inquadrati (epica, lirica, teatro, oratoria, storiografia, filosofia, scienza) di epoca arcaica, classica ed ellenistico-imperiale.

Per chi non fosse già in possesso di tali prerequisiti, il Corso di Laurea assicura la possibilità, durante il primo semestre del primo anno, di accedere alle conoscenze essenziali per poter frequentare proficuamente i corsi curriculari di Lingua e Letteratura greca, attraverso la fruizione di Corsi di Attività Didattica Integrativa.

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Gli insegnamenti presenti in manifesto sono Istituzioni di Lingua e civiltà latina (tutti i curricula); Lingua e letteratura latina I e Lingua e letteratura latina II (curriculum classico e curriculum moderno).

L’insegnamento del latino nel nostro corso di studi è presente in tutti e tre i curricula attivi. Al primo anno, il corso “Istituzioni di lingua e civiltà latina” offre strumenti e contenuti per lo studio universitario della lingua e letteratura latina, perché tutte le studentesse e gli studenti di Lettere conseguano una adeguata competenza testuale e un primo accesso alla conoscenza puntuale degli aspetti fondamentali della civiltà letteraria di Roma antica. Per coloro che scelgono il curriculum classico o moderno, lo studio del latino prosegue con due insegnamenti che, secondo il percorso diacronico della storia letteraria di Roma antica, propongono come oggetto di studio testi in lingua originale. Lo scopo è quello di far conseguire una comprensione piena di generi e forme della letteratura latina, sviluppando competenze di analisi linguistica e testuale, attraverso la lettura diretta dei testi latini e la loro traduzione; la riflessione sulla lingua, sul lessico e sugli aspetti formali del testo; l’apprendimento di metodi per l’interpretazione. I testi proposti allo studio sono altresì scelti per avviare studentesse e studenti a una conoscenza criticamente e storicamente fondata della loro incidenza nella cultura contemporanea. Inoltre, studenti e studentesse saranno chiamati a leggere saggi scientifici che hanno la funzione di illustrare le modalità di produzione, di trasmissione e di fruizione della letteratura a Roma o di evidenziare le problematiche più rilevanti presenti nei testi latini dei quali è proposta la lettura.

Studiare latino a Lettere presuppone la conoscenza della fonetica, della prosodia e della morfologia, con particolare attenzione alle declinazioni, alle coniugazioni verbali e ai costrutti sintattici. L’uso consapevole del vocabolario e la capacità di tradurre testi con precisione rappresentano requisiti fondamentali, così come la comprensione generale delle dinamiche culturali e storiche della civiltà romana e l’abilità di collocare un fenomeno letterario in una prospettiva più ampia di continuità, cambiamento e innovazione.

A quanti non siano in possesso di prerequisiti adeguati è fortemente consigliata la frequenza dei precorsi, dei corsi di didattica integrativa e dei percorsi di tutorato disciplinare, strumenti essenziali per affrontare lo studio del latino con maggiore consapevolezza e padronanza.

 

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Gli insegnamenti afferenti al Settore Scientifico Disciplinare di Linguistica italiana sono obbligatori per tutti i curricula di Lettere. Essi mirano a fornire un chiaro quadro strutturale, storico e sociolinguistico della lingua italiana e delle sue varietà oltre che dei dialetti che si sono sviluppati in epoca volgare. Il piano del cambiamento e della polimorfia rientra negli obiettivi metalinguistici che si intendono perseguire, con particolare riferimento alla ricca e complessa stratificazione di usi funzionali e artistici. In particolare, per due curricula di Lettere (Moderne e Classiche), si offrono due corsi per un totale complessivo di 12 CFU: si comincia al primo anno con Istituzioni di Linguistica italiana, si prosegue al secondo con Lingua e testualità. Per il curriculum di Studi italiani si offre un corso unico di Lingua italiana e sociolinguistica dell’Italia contemporanea.

Relativamente ai curricula di Lettere Moderne e Classiche, durante le lezioni si attraverseranno le fasi che dal volgare medievale conducono alla formazione delle varietà dialettali primarie, sino alle fasi dell’unificazione linguistica italiana e all’italianizzazione linguistica avvenuta soprattutto nel secondo Novecento attraverso i canali della scuola, dell’emigrazione, della guerra, dei media. I corsi si avvarranno sempre di uno stretto contatto con testualità diverse (letterarie e no) e di una riflessione metalinguistica allertata attraverso canali non necessariamente manualistici (visione di film, ascolto di interviste, scritture esposte, ecc.), analisi e produzioni dirette di testi. In particolare, si insisterà sulla capacità di distinguere usi diacronici, usi diatopici, usi diafasici, usi diamesici e sulla capacità di individuare i mutamenti in atto, anche nel confronto con le lingue straniere e alla luce degli apporti sotto forma di prestiti. Relativamente al curriculum di Studi italiani, l’insegnamento sarà prevalentemente incentrato sugli usi sincronici. L'obiettivo è acquisire consapevolezza sulle varietà dell'italiano contemporaneo e sui processi di italianizzazione e le dinamiche in atto a partire dall'unità d'Italia. L'insegnamento mira a far sviluppare una riflessione metalinguistica sulle strutture della lingua e sui registri, anche in vista di un miglioramento della produzione scritta e orale (quest'ultima grazie al ricorso alla metodologia del debate per affrontare alcune nozioni chiave della disciplina).

Gli insegnamenti presuppongono un buon possesso delle strutture morfologiche, sintattiche e del lessico della lingua italiana, rudimenti morfologici del latino, conoscenze di storia e geografia acquisite durante il quinquennio del liceo. Per chi non fosse già in possesso di tali prerequisiti, il Corso di Laurea assicura la possibilità, durante il primo semestre del primo anno, di accedere alle conoscenze essenziali per poter frequentare proficuamente i corsi propedeutici di latino e di avvalersi di tutor per lo studio della disciplina.

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Nel corso di studi in Lettere, suddiviso nei curricula Moderno, Classico e Studi italiani, sono attivate due annualità di Letteratura italiana (la I dalle Origini alla fine del Cinquecento, la II dal Seicento alla fine dell’Ottocento) e un corso di Letteratura italiana contemporanea, presente solo nel curriculum moderno e in Studi italiani con la denominazione Letteratura italiana contemporanea in prospettiva europea.

Per lo studio di entrambe le annualità di Letteratura italiana (I dalle Origini alla fine del Cinquecento; II dal Seicento alla fine dell’Ottocento) e per la Letteratura italiana contemporanea (dalla fine dell’Ottocento all’ultimo Novecento) sono richiesti una buona conoscenza scolastica della storia letteraria italiana e solidi strumenti di lettura, analisi e commento dei testi letterari.

I corsi si propongono di fornire una buona conoscenza complessiva delle opere letterarie italiane (nel contesto europeo per quel che riguarda la Letteratura italiana contemporanea nel curriculum Studi italiani), delle principali poetiche, delle questioni letterarie più rilevanti e un buon inquadramento storico-critico della letteratura italiana, nonché strumenti di analisi critica e problematizzazione interpretativa.

Le lezioni di tipo frontale affronteranno temi e problemi della letteratura italiana, partendo dal testo e procedendo verso la contestualizzazione storica, l’analisi critica e lo sviluppo ermeneutico, in modo da permettere agli studenti di acquisire strumenti critici per la lettura e buone conoscenze per capire ricezione e fortuna critica nel corso del tempo. In particolare, nell’ambito del corso di Letteratura italiana contemporanea nel curriculum moderno, uno spazio specifico sarà riservato all’attualità letteraria in un lavoro di indagine che coinvolge in vario modo gli studenti sulle scritture dell’oggi anche in rapporto all'attività che, in termini di lettura, analisi e approfondimenti critici, confluisce nel sito dedicato all’“Osservatorio sul romanzo italiano contemporaneo” (www.lospecchiodicarta.it) in cui convergono didattica, informazione e ricerca.


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Entrambi i corsi sono articolati in due parti. Nella prima, di carattere propedeutico, saranno illustrati i principi fondamentali della metodologia per lo studio della storia antica: l’approccio alle diverse classi di fonti antiche, i principali problemi riguardanti l’analisi della storiografia greca e romana, e l’uso degli strumenti bibliografici e digitali per la ricerca scientifica. La seconda parte mira a consolidare le basi degli studenti per la conoscenza e la comprensione dei principali eventi della storia greca e romana. Per la storia greca, in particolare, i contenuti affrontati vanno dalla civiltà palaziale micenea alla conquista romana dei regni ellenistici, evidenziando gli aspetti più rilevanti delle strutture politiche, sociali ed economiche delle diverse comunità del mondo greco, con particolare riguardo alle poleis di Atene, Sparta, Siracusa, alla monarchia macedone e ai principali regni ellenistici. Per la storia romana, i contenuti vanno dalla nascita della monarchia fino alla caduta dell’impero romano d’occidente, privilegiando gli avvenimenti e le problematiche che possono permettere di cogliere le peculiarità politiche, sociali, economiche e culturali sia della res publica sia dell’impero.

I requisiti essenziali per affrontare lo studio di entrambe le discipline sono: una buona conoscenza della geografia del Mediterraneo; la capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio, allo scopo di inquadrare i fenomeni storici nel loro corretto contesto cronologico e geografico; una solida conoscenza del lessico politico e storiografico.

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L’insegnamento di Istituzioni di filologia classica, disciplina obbligatoria nel curriculum classico del Corso di laurea in Lettere, mira ad offrire ulteriori strumenti culturali che consentano allo studente un approccio più consapevole al testo antico, che tenga conto delle modalità di trasmissione delle opere antiche attraverso i secoli e le culture che ci separano dal tempo dell’autore oltre che, conseguentemente, delle incertezze che possono derivare dalle caratteristiche e dai limiti della tradizione (corruttele, omissioni, eventuali rifacimenti / recensioni seriori). Nello svolgimento del corso, il docente si preoccuperà di esporre le metodiche utili a riconoscere le problematiche testuali, a discuterle e a cercare di risolverle, e mostrerà come valutare criticamente i testi e il loro grado di attendibilità. In questo senso, saranno coordinati gli strumenti di analisi offerti dalle varie discipline della Scienza dell’Antichità, e in particolare da storia della lingua, dialettologia, prosodia e metrica, stilistica e retorica. Sarà posta attenzione ai riflessi che le scelte testuali comportano sull’interpretazione di opere di varia tipologia, sarà posto l’accento sui contenuti metodologici e sarà data occasione di familiarizzare con i principali strumenti della bibliografia specialistica, invogliando lo studente a svolgere le proprie indagini in modo autonomo e a discutere i problemi pervenendo a conclusioni proprie.

L’insegnamento di Tradizione dei testi classici, disciplina facoltativa nel curriculum classico del Corso di laurea in Lettere, è finalizzato a integrare la formazione che si acquisisce frequentando la materia obbligatoria del settore, Istituzioni di Filologia classica, offrendo alle iscritte e agli iscritti competenze integrative per il diretto accesso ai documenti e per l'ecdotica.

Chi vorrà frequentare questa disciplina sarà introdotto alla lettura diretta di testi letterari sia greci che latini da volumina papiracei di età antica e tardoantica, come anche da codices tardoantichi, medievali (bizantini) ed umanistici, acquisendo operativamente la capacità di leggerli e di trascriverli, grazie ad un avviamento alla conoscenza delle scritture e dei sistemi di abbreviazione.

L’edizione del testo antico comporta due aspetti: da una parte l'acquisizione dello stesso ai fini della costituzione critico-testuale, dall'altra la presentazione del testo; si prevede quindi di dedicare una parte degli incontri alla conoscenza di programmi e di ausili offerti in rete che possono agevolare e snellire l'acquisizione e l'esposizione dei dati.

Infine, è presente in manifesto un insegnamento opzionale di Sintassi comparata del greco e del latino, volto all’approfondimento delle competenze linguistiche e testuali in una prospettiva di comparazione.

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Per affrontare al meglio l’insegnamento di Filologia e linguistica romanza è utile avere solide basi di grammatica italiana (analisi grammaticale, analisi logica della proposizione e del periodo) e possibilmente anche latina (sistema dei casi, coniugazioni e paradigmi verbali, comparazione, avverbi, congiunzioni, aspetti sintattici, ecc.), oltre a conoscenze di storia della letteratura italiana (soprattutto riguardo al periodo delle origini medievali), di versificazione e di retorica. Sono inoltre d'aiuto conoscenze generali di storia europea e mediterranea dalla fase imperiale di Roma al tardo medioevo (secoli I a.C - XV d.C.).

L'insegnamento fornisce una preparazione di base circa la formazione e lo sviluppo storico-comparativo, a partire dal latino, delle varietà linguistiche romanze (portoghese, spagnolo, catalano, occitano, francese, italiano e romeno) e delle tradizioni testuali e letterarie cui esse hanno dato origine nell’arco dei secoli IX-XV attraverso il confronto diretto con i testi di epoca medievale. Al termine del percorso, lo studente conoscerà i principali fenomeni fonetici, morfosintattici e lessicali della transizione dal latino alle lingue romanze, un processo socio-culturale e linguistico di lunga durata e di grande complessità che ha accompagnato il declino del mondo romano e ha determinato i presupposti per la costituzione dell’Europa moderna. Lo studente acquisirà inoltre familiarità con gli istituti di critica testuale – la scienza che ricostruisce e interpreta i testi del passato – e approfondirà lo studio di alcuni testi del medioevo romanzo (lirica provenzale, canzoni di gesta francesi, romanzi arturiani) che stanno alla base dei principali generi letterari della cultura occidentale e che ne hanno determinato forme, temi e miti.

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Il settore scientifico-disciplinare GLOT/01-A comprende la Glottologia, disciplina insegnata nel curriculum classico, e la Linguistica Generale, insegnata nel curriculum moderno e nel curriculum Studi italiani. Entrambi i corsi mirano a fornire agli studenti un quadro solido e aggiornato dei fondamenti della linguistica generale e storica, con attenzione ai metodi di analisi descrittiva, comparativa e tipologica, con aperture alle più recenti discipline emergenti afferenti al settore. Accanto ai metodi classici della linguistica descrittiva e comparativa, trovano spazio prospettive e risultati di indagini provenienti dalla neurolinguistica e dalla linguistica cognitiva. Nel corso delle lezioni si affrontano i problemi centrali dello studio scientifico del linguaggio e delle lingue naturali: gli studenti apprendono i principi e i meccanismi cognitivi che regolano il funzionamento di un sistema linguistico a livello fonologico, morfologico, sintattico e semantico, senza trascurare la dimensione pragmatica, in prospettiva sia sincronica sia diacronica, in relazione al mutamento delle lingue nel tempo, alla loro parentela genetica e alla ricostruzione di un archetipo comune (indoeuropeo). I corsi forniscono le conoscenze teoriche e metodologiche fondamentali per riconoscere, analizzare e classificare i fenomeni linguistici, con un focus sulle lingue indoeuropee antiche e sulla ricostruzione del proto-indoeuropeo (curriculum classico). Entrambi i corsi sviluppano la capacità di applicare modelli teorici all’analisi di casi concreti. Si presuppongono solide conoscenze della lingua italiana e una conoscenza scolastica delle principali categorie grammaticali e dei concetti di analisi logica maturati nella scuola superiore. Nel curriculum classico la Glottologia presuppone una conoscenza di base delle lingue greca e latina.

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Il corso presente in manifesto (12 CFU, 60 ore) fornisce una solida introduzione alla geografia critica, offrendo strumenti concettuali e analitici per interpretare le relazioni tra spazio, società e potere. Nella prima parte si ripercorre la storia del pensiero geografico, mettendo in luce l’evoluzione delle idee e delle pratiche che hanno contribuito a costruire la disciplina. Vengono analizzati i concetti fondamentali della geografia – spazio, luogo, paesaggio, carta, scala – come categorie interpretative indispensabili per comprendere la costruzione sociale dei territori. La seconda parte del corso è dedicata all’approfondimento delle principali correnti teoriche della geografia contemporanea, con particolare attenzione agli approcci critici e interdisciplinari. Tra i temi trattati: la geografia urbana e ambientale, la geografia politica e culturale, le geografie delle migrazioni e del turismo, fino ad arrivare alle prospettive decoloniali e di genere. L'obiettivo del corso è di sviluppare una comprensione critica della dialettica tra processi sociali e forme spaziali, evidenziando come lo spazio non sia un semplice contenitore, ma un prodotto e al contempo un agente delle trasformazioni sociali.

 

 

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Presente nel curriculum moderno del CdS in Lettere, il corso di Estetica introduce gli studenti allo studio dell’esperienza estetica come dimensione essenziale della vita culturale, individuale e collettiva. A partire dalle categorie fondamentali del pensiero estetico (bello, gusto, arte, immaginazione), il corso esplora le trasformazioni contemporanee dell’estetico in ambiti che vanno oltre l’arte, come l’ambiente, il quotidiano, le pratiche di cittadinanza attiva e la sensibilità ecologica.

L’estetica è presentata come una forma di pensiero critico e percettivo, capace di dialogare con le letterature, le arti e la filosofia, e di fornire strumenti per interpretare le atmosfere del presente, i paesaggi culturali, i consumi, i media e le forme di vita. Le competenze attese sono la comprensione dei concetti fondamentali e degli autori principali dell’estetica filosofica; la capacità di analizzare fenomeni estetici nell’arte, nel linguaggio e nella quotidianità; lo sviluppo di una sensibilità critica e riflessiva sui modi di percepire, abitare e interpretare il mondo, in relazione all’ambiente, ai media, alle pratiche artistiche, all’esercizio della cittadinanza.


 

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L’insegnamento opzionale presente nel manifesto si propone di fornire una conoscenza il più possibile ampia e critica della letteratura latina medievale e umanistica nelle sue linee di svolgimento fondamentali, con particolare attenzione alle caratteristiche specifiche della lingua, all’evoluzione dei generi letterari e delle tipologie testuali, al duplice rapporto per un verso con le fonti latine classiche, per l’altro con le coeve testimonianze letterarie nelle lingue romanze e germaniche e, infine, all’incidenza delle opere e degli autori principali nei secoli seguenti, fino alla contemporaneità. Le lezioni, che si svolgono sia in modo frontale che in forma seminariale e di esercitazione sui testi, prevedono la lettura, comprensione e analisi di una selezione significativa di testi antologici. Scopo della disciplina è infatti stimolare e consolidare nello studente la capacità di riflessione personale su autori, opere e tematiche letterarie e culturali, l’approccio autonomo e critico ai testi, la capacità di proporre e sostenere argomentazioni sui testi e le problematiche studiate e sul loro significato oggi, anche attraverso confronti opportuni con temi e problemi della civiltà contemporanea. Per affrontare lo studio della disciplina è necessaria la conoscenza delle strutture di base della lingua latina e dei lineamenti fondamentali della letteratura latina antica; è molto utile una conoscenza di base della storia medievale.

 

 

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Nel manifesto è presente un insegnamento opzionale da 12 crediti, per complessive 60 ore di lezione frontale. Le ore di lezione vengono ripartite in tre sezioni riguardanti: l’apprendimento della lingua (con eventuale incremento di esercitazioni pratiche); la storia letteraria; la traduzione di testi, organizzata in base alle crescenti competenze degli studenti.

            Lo studio del greco moderno risulta utile in una duplice prospettiva: rispetto all’antico, poiché si prende atto dello sviluppo diacronico di una lingua parlata ininterrottamente per tre millenni (unico esempio nel mondo occidentale) e questo facilita anche l’approccio ai testi del greco classico; rispetto alla cultura contemporanea, perché si giunge a conoscere più profondamente, al di là di triti stereotipi, un Paese europeo e mediterraneo nella sua realtà attuale.

Non esistono prescrizioni categoriche riguardo ai requisiti; risulta propizia all’apprendimento, tuttavia, la conoscenza del greco antico, almeno del suo alfabeto.


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L’insegnamento della Storia della musica è orientato a una conoscenza del profilo cronologico della musica occidentale dal XVII agli inizi del secolo XX. Dando rilievo alla pratica dell’ascolto, generi, stili e opere rappresentative vengono analizzati in funzione della loro valenza socio-culturale, evidenziandone le relazioni sia con gli ambiti artistici sia con quelli letterari. L’apprendimento della disciplina è quindi condotto in prospettiva interdisciplinare e transculturale, al fine di acquisire maggiore competenza dei fenomeni musicali in relazione allo specifico contesto storico.

Attraverso l’approfondimento dei sistemi di produzione e ricezione della musica, si indagheranno le tecniche musicali più significative, allo scopo di individuare con consapevolezza repertori, generi e forme. In tal modo verrà chiarito il ruolo svolto dalla musica nella cultura, nella sua dimensione sia diacronica che sincronica.

Non vengono richieste specifiche conoscenze preliminari, ad eccezione delle competenze fornite dall'ultimo ciclo di studi superiori, con particolare riferimento ai lineamenti della storia della letteratura, dell’arte e della cultura occidentale in genere.


 

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L’insegnamento di Letterature comparate e scritture transculturali (12 CFU) introduce ai principali strumenti metodologici e teorici della comparatistica, con particolare enfasi su concetti chiave come intertestualità, interculturalità, intermedialità, migrazione delle forme, riscritture e adattamenti. Questi approcci permettono di esplorare le interconnessioni tra testi e sistemi letterari di lingue, culture ed epoche differenti. Una parte consistente del programma è rivolta ai processi di costruzione della soggettività culturale, alla rappresentazione dell’alterità e alle metamorfosi dei generi letterari in contesti caratterizzati da pluralità culturale.

Le attività didattiche prevedono lezioni frontali, momenti di confronto critico su casi studio provenienti da tradizioni letterarie eterogenee, con un focus sull’osservazione di fenomeni di contaminazione linguistica, ibridazione identitaria e riconfigurazione narrativa.

Il corso presuppone competenze di base nell’analisi testuale e una familiarità con altre lingue, sebbene quest’ultima non sia indispensabile. Al termine del percorso, lo studente acquisirà la capacità di interpretare le produzioni letterarie in relazione ai loro orizzonti culturali e di collocare autori e testi in una prospettiva sovranazionale.


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L’insegnamento di Filosofia del linguaggio (12 CFU – 60 ore) introduce gli studenti allo studio dei principali problemi teorici legati al funzionamento, alla natura e ai limiti del linguaggio umano. Il corso affronta le questioni fondamentali della disciplina attraverso il confronto tra autori dell’antichità (soprattutto di area greca) e autori moderni e contemporanei, evidenziando continuità, rotture e trasformazioni nel modo di pensare il linguaggio.

Le lezioni, di tipo frontale e seminariale, intendono fornire sia una comprensione storica dello sviluppo della disciplina sia strumenti concettuali per affrontare criticamente testi teorici classici e contemporanei. Gli studenti saranno guidati nella lettura e discussione di passi selezionati, nella ricostruzione delle principali linee teoriche e nell’acquisizione del lessico filosofico di base.

Non sono richiesti prerequisiti specifici oltre alle competenze generali fornite dal percorso scolastico precedente; è tuttavia utile una familiarità introduttiva con la storia della filosofia.

 

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L’insegnamento di Storia del cinema italiano (6 CFU, 30 ore) è presente nel curriculum “Studi italiani”. In linea con l’impostazione generale dell’indirizzo, il corso ha lo scopo di introdurre lo studente alla conoscenza della cultura cinematografica italiana, in una prospettiva interdisciplinare e transculturale. In questo senso, la storia del cinema italiano è descritta nelle sue profonde implicazioni con forme artistiche differenti (soprattutto la pittura, la letteratura e la musica) e con altre esperienze cinematografiche europee ed extra-europee significative. Sin dalle sue origini e poi con sempre maggiore rilevanza dopo la Seconda guerra mondiale, il cinema è stato, infatti, lo strumento con cui l’Italia ha costruito un’immagine articolata di sé, divenuta popolare non solo dentro i confini nazionali, ma anche all’estero. La ricostruzione dei rapporti complessi fra il cinema italiano e le altre cinematografie mondiali è quindi una parte essenziale del corso e costituisce uno degli snodi tematici affrontati durante le lezioni. Queste si articolano secondo un doppio schema: interventi frontali (in cui sono presentati contesti storici, correnti, autori) e visioni guidate di alcuni film esemplari della tradizione cinematografica italiana (attraverso cui è possibile prestare attenzione a questioni formali, stilistiche ed estetiche che contraddistinguono il linguaggio del cinema in generale).

 

 

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Nel corso delle lezioni si affronterà l’esame dei principali monumenti di architettura, scultura, pittura e ceramica di ambito greco, dal periodo geometrico (X-IX sec. a.C.) all’età ellenistica e romana (dall’età regia all’età imperiale), offrendo un inquadramento cronologico delle diverse classi di materiali e indirizzando gli studenti all’uso di una terminologia specifica. Per ovvie ragioni didattiche la trattazione di ciascuna fase stilistica sarà necessariamente svolta per singole classi di materiali, pur accompagnata dalla ricostruzione del contesto complessivo della produzione artistica di ciascun periodo, di cui dunque si offre un quadro unificato e si evidenzia il significato in relazione alle principali vicende storiche coeve.

Privilegiando appunto il concetto fondamentale di contesto, inteso tanto nel senso geografico e topografico quanto in quello storico e culturale, saranno illustrati i principali complessi monumentali, di età greca e romana (santuari, agorai e fori), senza trascurare le architetture domestiche e, più in generale, i contesti urbani, quale necessario tessuto connettivo in cui inserire le varie opere.

Una particolare attenzione verrà rivolta allo sviluppo del concetto stesso di archeologia, dai suoi inizi quale disciplina fondamentalmente storico-artistica fino ai più attuali sviluppi, cercando di privilegiare un approccio culturale alla materia, ponendo in evidenza il mutamento di atteggiamento che la cultura europea (e italiana in particolare) ha avuto nei confronti dell’antico e ripercorrendo le valutazioni degli stessi autori classici per proseguire brevemente attraverso il medioevo, il Rinascimento e l’età moderna e contemporanea. Un certo rilievo avrà infine l’uso che dell’archeologia hanno fatto i diversi regimi politici e gli stati coloniali.

 

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Il corso di Storia dell’arte italiana in Europa (12 CFU), presente nel curriculum Studi italiani, si propone di offrire un inquadramento storico dello sviluppo delle arti visive, del sistema dell'arte e delle sue istituzioni in Italia e in Europa dal Medioevo al Rinascimento, dalla nascita delle belle arti al sistema contemporaneo. Gli affondi tematici abbracciano i secoli che vanno dal Basso Medioevo all’avvio del nuovo millennio. Si intende affrontare, mediante un approccio storiografico e una metodologia comparata, numerosi aspetti della storia dell’arte italiana inserita nel più ampio contesto europeo evidenziandone i protagonisti, i centri e le influenze. Particolare attenzione viene posta all’indagine degli ambiti di tangenza e scambio con altri Paesi o culture del continente europeo. Durante il corso gli studenti saranno incoraggiati a visitare istituzioni museali, mostre o risorse online relative ai temi trattati.