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DARIO TREPPIEDI

Valutazione dell Curve di Probabilità Pluviometrica per il XXI Secolo in Sicilia

  • Autori: Treppiedi, D.; Francipane, A.; Noto, L.
  • Anno di pubblicazione: 2024
  • Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/688255

Abstract

Le curve di probabilità pluviometrica (CPP) sono uno strumento fondamentale per la progettazione delle infrastrutture idrauliche, consentendo agli ingegneri e ai pianificatori di prendere decisioni informate non solo in merito alla resilienza di questi sistemi ma anche alle strategie per una migliore gestione della risorsa idrica. Negli ultimi decenni, diversi lavori hanno dimostrato come i cambiamenti climatici stiano alterando le caratteristiche degli eventi pluviometrici (estremi e non), compromettendo l'affidabilità delle attuali CPP per il futuro. Infatti, con l’evolversi del clima, le osservazioni storiche su cui si basano queste curve potrebbero via via diventare meno rappresentative degli scenari di precipitazione attuali e futuri. Questo è il caso della Sicilia che, posizionata al centro del Mar Mediterraneo, rappresenta una zona di transizione tra il clima arido che caratterizza il nord Africa e quello temperato tipico dell’area mediterranea. L'isola è sempre stata oggetto di studio per verificare se fossero presenti cambiamenti nelle caratteristiche degli estremi pluviometrici. In quest’ottica, è stato recentemente riscontrato che soprattutto le precipitazioni di breve durata (orarie e sub-orarie) si sono intensificate negli ultimi anni (Arnone et al., 2013; Treppiedi et al., 2021). Se è dunque possibile che il regime pluviometrico a scala regionale stia cambiando, almeno limitatamente alle piogge estreme, è anche probabile che le CPP, ricavate utilizzando solamente i dati registrati nel secolo scorso, possano non essere più idonee alle odierne applicazioni. A tal proposito Treppiedi et al. (2023) hanno osservato una significativa sottostima dei quantili di pioggia calcolati dalla più aggiornata analisi di frequenza regionale (Forestieri et al., 2018), che si basa sulle osservazioni del periodo 1928-2010, soprattutto per le durate più brevi e i bassi periodi di ritorno Di conseguenza, risulta necessario effettuare un ‘upgrade’ delle CPP attualmente disponibili, al fine di tenere in considerazione le possibili variazioni avvenute negli ultimi decenni, nonché predisporre una metodologia semplice e flessibile che permetta di quantificare le possibili variazioni dei quantili per dato tempo di ritorno per la fine del XXI secolo.