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MARIA ANTONIA RANCADORE

Giovanni Gentile dalla filosofia all'arte della dialettica

Abstract

Il saggio ripercorre l'opera di Giovanni Gentile, dalla laurea con Donato Jaja a Pisa nel 1897 e l'insegnamento al liceo al sodalizio con Benedetto Croce per rilanciare la figura di Bertrando Spaventa; dalla Prolusione su "La rinascita dell'idealismo" tenuta il 28 febbraio del 1903 presso la sede dell’Università di Napoli e l'avvio della rivista "La Critica" al suo arrivo a Palermo nel 1906 e la Prolusione su "Il concetto della storia della filosofia" tenuta il 10 gennaio 1907. Dalla polemica con Croce del 1913 sul modo di intendere l'idealismo alla divergenza politica del 1925. A Palermo, agli esordi del Novecento, il risveglio della filosofia avvenne per opera di Gentile, il cui idealismo può essere datato nell’anno 1912, quando pubblica nel primo numero dell’Annuario la memoria su "L’atto del pensare come atto puro", a seguito di un ciclo di comunicazioni tenute nel corso del 1911, raccolte e ordinate dall’allievo Giuseppe Carlotti. Il contenuto di questo saggio segna la fondazione dell’attualismo, che sarà consolidato con "La riforma della dialettica hegeliana", dato alle stampe nel 1913 e poi ripreso e sviluppato con i due volumi del "Sistema di logica come teoria del conoscere", editi negli anni 1917 e 1923. Dalla stretta collaborazione con Croce, Gentile transita alla sua autonomia accademica con l’arrivo a Palermo per la titolarità della cattedra di Storia della filosofia nell’anno accademico 1906-1907. Per un verso sono trascorsi tre anni dall’anno di conseguimento della libera docenza a Napoli; per un altro verso sette anni tra l’arrivo a Palermo e la pubblicazione del volume su "La riforma della dialettica hegeliana"; infine sei anni, se ci si riferisce all’anno di presentazione della Prolusione su "Il concetto della storia della filosofia" (il 10 gennaio del 1907).