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PIETRO PIZZUTO

Una valutazione della efficacia delle politiche di coesione dell' UE in tempo di austerity: Quali effetti sulle diseguaglianze regionali?

Abstract

Gli alti livelli di indebitamento pubblico registrati dai paesi europei, ed eredità della crisi finanziaria del 2008 prima, di quella dei debiti sovrani poi, e più recentemente della crisi pandemica, sollevano non pochi interrogativi circa il modo di conciliare il pressante obiettivo di risanamento fiscale, che richiede l’adozione da parte dei governi nazionali di misure di austerity che tipicamente accrescono la diseguaglianza nella distribuzione del reddito, con quello sottostante le politiche di coesione europee di ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli Stati membri e rafforzare la coesione economica. Dopo aver passato in rassegna i contributi esistenti in letteratura che si occupano di valutare gli effetti regionali delle politiche di coesione e di consolidamento fi scale, si presentano i risultati di un esercizio empirico finalizzato a valutare se, ed in che misura, le politiche di coesione sostenute dall’Unione Europea contribuiscano ad alleviare gli effetti delle politiche di consolidamento fi scale sulla disuguaglianza di reddito regionale. L’analisi è condotta con riferimento a dodici paesi europei (per un totale di 162 regioni) e su un orizzonte temporale di circa 5 lustri. I risultati indicano che le misure di austerity attuate dai governi nazionali acuiscono le divergenze regionali nel medio termine. Tuttavia, tali effetti vengono attenuati in uno scenario in cui la spesa relativa ai fondi strutturali, e specificatamente per i fondi europei di sviluppo regionale (cd. FESR), è sufficientemente alta e quando la qualità delle istituzioni di governo regionali è elevata.