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MARCO PICONE

Un calcio al turismo. Performance come partecipazione e produzione di patrimonio dal basso

Abstract

Il contributo intende proporre l’uso della performance come categoria interpretativa di pratiche spontanee che configurano repertori d’uso dissonanti rispetto ai processi di patrimonializzazione in atto nel centro storico di Palermo. In particolare, si intende analizzare l’uso abituale di una porzione di via Maqueda – asse urbano investito da un massiccio fenomeno di turistification e foodification e da un conseguente processo di codificazione sempre più stringente di ‘condotte ammissibili’ – come area gioco per partite di calcio in orario serale da parte di giovani cittadini tra gli 8 e i 16 anni. Tale pratica si configura come una forma non normata e non riconosciuta di partecipazione ed esercizio di cittadinanza tanto da parte di bambini e ragazzi di varie etnie quanto da parte delle madri che, lavorando negli esercizi commerciali prospicienti la strada, necessitano di uno spazio di gioco di prossimità come luogo funzionale ad un lavoro di riproduzione sociale. Per quanto non presenti un carattere di consapevole ed esplicita rivendicazione, riteniamo comunque che tale fenomeno possa essere a pieno titolo interpretato come performance in quanto forma di attuazione di un uso alternativo e non orientato al consumo rispetto ad una generale tendenza neoliberista di mercificazione degli spazi urbani. Tale lettura in termini di produzione di patrimonio dal basso in opposizione ad una modalità unica di ‘discorso autorizzato’ presenta certamente una criticità: se il riconoscimento del portato politico di pratiche performative spontanee può fornire un impulso al cambiamento di governance, d’altra parte può facilmente essere oggetto di strumentalizzazione e spettacolarizzazione, contribuendo al consolidamento di una narrativa dominante sulla città accogliente e multietnica.