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DANIELA MOTTA

Imperatori e diplomazia nei breviari tardoantichi e nella Historia Augusta

Abstract

La rappresentazione della diplomazia imperiale nei breviari tardoantichi e nella Historia Augusta mostra la differente rielaborazione del tema propria di ciascun autore pur trattandosi di testi derivanti da una comune tradizione storiografica, composti fra la seconda metà del IV secolo e l’inizio del V. Nella descrizione delle ambascerie alla corte di Augusto in Aurelio Vittore e nell’Epitome de Caesaribus emerge la continuità dell’idea, di ascendenza augustea, di un’egemonia universale romana, e di una pacificazione ecumenica realizzate anche mediante lo strumento della diplomazia. L’analisi testuale dei passi in cui nei breviari si rappresentano trattative diplomatiche rivela la valutazione negativa di Eutropio e Festo, che si evince ad esempio nella preferenza mostrata da Adriano a risolvere le questioni di politica estera mediante la diplomazia piuttosto che con le armi, ed al contrario il pacifismo dell’anonimo epitomatore nella trattazione del regno di Antonino Pio. Per quanto riguarda la Historia Augusta, a differenza delle prime biografie nelle ultime prevale l’invenzione rispetto al dato storico e la diplomazia si presta ad un'nterpretazione in chiave utopistica e talvolta improntata a scettica ironia.