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FABIO LA MANTIA

L’Eros distruttivo in Brink e Coetzee

Abstract

The Rights of Desire (Desiderio, 2000) di André Brink deve il suo titolo a un passo presente in un altro romanzo sudafricano, Disgrace (Vergogna, 1999) del Nobel John Maxwell Coetzee. Ma non è questa l’unica corrispondenza tra le due narrative. Entrambi i testi, infatti, ritraggono la tormentata relazione tra un uomo bianco, attempato, intellettuale e una giovane di colore. Si tratta di relazioni tormentate, scatenate da un desiderio irrefrenabile provocato da una forza esterna, da quell’ «inaccessibile altrove» di cui parla Vernant. L’identikit di questa forza corrisponde a Eros, il dio dell’amore. Non solo Eros però. L’amore, infatti, per i greci assumeva più forme e manifestazioni, non tutte riconducibili a un unico nume. Imero (la passione fisica) e Anteros (il sentimento corrisposto o rifiutato) che la mitologia descrive come i fratelli di Eros, sembrano meglio incarnare le pulsioni che scuotono il pallore esistenziale degli eroi di Brink e Coetzee. Scopo di questo articolo è indagare, per l’appunto, come la presunta incidenza di queste divinità nelle dinamiche dei due romanzi non produca soddisfacimento ma conduca all’autodistruzione.