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FABIO LA MANTIA

La quarta scena di Calibano. Riflessioni su una tempesta caraibica

Abstract

Scopo di questo articolo è una ricognizione di Une Tempête di Aimé Césaire, scrittore, saggista, politico e poeta martinicano, nonché padre e teorico della Negritudine. Si tratta di una riscrittura caraibica e postcoloniale del prototipo shakespeariano, di cui vengono indagati i processi che portano al riconoscimento e alla definizione di un’identità africana. L’analisi si dipana lungo quattro direttrici: 1) il concetto di riscrittura; 2) le riscritture caraibiche di The Tempest in rapporto all’etnopsicologia di Mannoni; 3) la decodifi-cazione del testo di Césaire quale performance postcoloniale e sincretica; 4) infine, viene proposto un parallelismo tra Calibano e il dio Yoruba Ogun, necessario ad asserire il retaggio africano della “mostruosa creatura” shakespeariana.