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ANGELO IOVANE

Trattamento Percutaneo Ecoguidato (TPE) di borsite calcifica del legamento collaterale mediale del ginocchio: case report.

  • Autori: M. Di Gesù, A. Iovane, F. La Malfa, D. Gaglio, F. Mantia, R. Mantia.
  • Anno di pubblicazione: 2019
  • Tipologia: eedings
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/348932

Abstract

INTRODUZIONE Il dolore in regione mediale del ginocchio è una condizione di frequente riscontro nella pratica clinica. Numerose sono le strutture presenti in tale regione anatomica e le relative patologie a esse correlate che possono essere responsabili dell’insorgenza di dolore. Tra di esse, la borsite del legamento collaterale mediale di ginocchio è una condizione di non frequente riscontro ma che deve essere tenuta in considerazione in presenza della suddetta sintomatologia (1). La borsa del legamento collaterale mediale è una struttura situata tra i due strati che compongono il legamento, lo strato profondo e lo strato superficiale (2). Brantigan and Voshell per primi identificarono la presenza di una borsa nel contesto del legamento collaterale mediale (3). Nel 1988, Kerlan and Glousman individuarono le caratteristiche cliniche della borsite del legamento collaterale mediale (4). La terapia può avvalersi in prima istanza di trattamenti conservativi e mininvasivi (FANS, analgesici, iniezioni intrabursali con corticosteroidi) e successivamente, nei casi non responsivi al trattamento conservativo, si ricorre al trattamento chirurgico (4,5,6). La presenza di depositi di calcio all’interno della borsa del legamento collaterale mediale di ginocchio è una condizione di raro riscontro se paragonata ad altre sedi più frequentemente coinvolte da calcificazioni intrabursali (borsa sub acromion-deltoidea, borsa trocanterica) (7,8). Lo Scopo del nostro lavoro è di dimostrare l’efficacia del trattamento percutaneo ecoguidato (TPE) in soggetto con borsite calcifica del legamento collaterale mediale di ginocchio. CASE REPORT Nel febbraio del 2018 si presenta alla nostra osservazione uomo di 56 anni che da circa venti giorni riferiva dolore ingravescente nella regione mediale ginocchio destro con progressiva limitazione funzionale nei movimenti di flessione. In anamnesi non si documentava la presenza di patologie sistemiche (sclerosi sistemica, dermatomiosite, sarcoidosi), metaboliche o endocrine (iperparatiroidismo, gotta, insufficienza renale) né storia di precedenti traumi diretti o interventi chirurgici a carico del ginocchio destro. Il soggetto, sotto indicazione del medico curante, aveva praticato terapia farmacologica con ibuprofene 600 mg compresse per os, una compressa al giorno per dieci giorni, con scarsa riduzione della sintomatologia clinica. È stato eseguito un esame obiettivo che evidenziava: presenza di una zona dolorosa alla digitopressione in regione mediale ginocchio destro (2 cm circa prossimalmente l’interlinea articolare femoro-tibiale) in assenza di tumefazioni, arrossamenti cutanei o alterazioni di temperatura al termotatto; incremento della sintomatologia algica durante i movimenti di flessione attiva e passiva oltre i 90° con limitazione del range of motion (ROM) che risultava completo nel movimento di estensione (0°) e limitato nel movimento di flessione (90° alla mobilizzazione attiva, 110° alla mobilizzazione passiva) per l’intensa sintomatologia algica riferita dal paziente durante la mobilizzazione; positivo il test in valgo stress di ginocchio, negativi i test specifici per segni di sofferenza articolare, meniscopatia, lesione dei legamenti crociati e del legamento collaterale laterale. È stata eseguita la valutazione del dolore tramite la somministrazione della scala visuo-analogica del dolore (VAS) con rilievo di valore 8\10 della scala VAS. In considerazione dell’anamnesi e dell’esame clinico, è stato richiesto esame ecografico della regione mediale del ginocchio. L’esame ecografico, eseguito da radiologo esperto con 20 anni di esperienza in ambito di patologia muscolo-scheletrica, metteva in evidenza nel contesto del legamento collaterale mediale del ginocchio destro la presenza di una formazione ovaliforme iperecogena con sfumato cono d’ombra posteriore solo sui suoi bordi periferici (diametro trasverso: 16,7 mm). Figura 1. Pertanto, viene posta dia