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ANGELO IOVANE

TRATTAMENTO PERCUTANEO ECOGUIDATO ( TPE) COMBINATO A PERCORSO FISIOCHINESITERAPICO NELLA GESTIONE DELLA TENDINOPATIA CALCIFICA DI SPALLA : L'ESPERIENZA SU 150 CASI DEL CENTRO MEDICO MANTIA , PALERMO

  • Autori: M. Di Gesù, A. Iovane , F. La Malfa, D. Gaglio , F.Mantia , R. Mantia .
  • Anno di pubblicazione: 2019
  • Tipologia: eedings
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/348917

Abstract

Introduzione Le tendinopatie della cuffia dei rotatori sono le più comuni cause di dolore alla spalla, con una prevalenza nella popolazione generale stimata tra il 5 e il 39%. Tra le tendinopatie, un ruolo importante è occupato dalla tendinopatia calcifica. La frequenza della tendinopatia calcifica varia, sulla base degli studi presenti sinora in letteratura, tra il 7.5 e il 22% di tutti i casi di tendinopatia.(1,2,3). Nel trattamento della patologia calcifica di spalla si sono diffuse nel corso degli ultimi anni alcune importanti tecniche non invasive e mini-invasive che consentono spesso una risoluzione della patologia in tempi brevi e senza il ricorso al trattamento chirurgico. In particolare, il Trattamento Percutaneo Ecoguidato (TPE), propriamente detto litoclasia (o Needling o Barbotage) consente, mediante un lavaggio tendineo con soluzione fisiologica effettuato con ago sotto monitoraggio ecografico, una rapida rimozione della metaplasia calcifica. (4, 5,6) Il TPE può essere associato a un successivo percorso riabilitativo fisiochinesiterapico al fine di una completa e risolutiva gestione della patologia calcifica di spalla. Obiettivo del presente studio è analizzare retrospettivamente i dati di 150 pazienti sottoposti a trattamento combinato presso la nostra struttura. Materiali e Metodi Sono state analizzate le cartelle cliniche di 150 pazienti sottoposti presso il Centro Medico Mantia a TPE combinato con percorso riabilitativo. Tutti i pazienti, 115 donne e 35 uomini, di età media 45 anni, erano affetti da Tendinopatia Calcifica del tendine sovraspinato e presentavano manifestazioni cliniche di dolore e/o impotenza funzionale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione ecografica e presentavano aree iperecogene compatibili con calcificazioni intratendinee di lunghezza non inferiore a un centimetro. Sono stati esclusi dallo studio pazienti con coesistenti lesioni tendinee, pregressi trattamenti chirurgici e i pazienti sottoposti, nel mese prima del TPE, a infiltrazioni con steroidi. Il TPE è stato eseguito in tutti i pazienti con la tecnica “a singolo ago”. La tecnica è stata eseguita con iniziale disinfezione della sonda ecografia con soluzione alcolica al 70% e successivo posizionamento di coprisonda sterile in poliuretano. Successivamente si procede alla disinfezione della cute in due fasi. Dapprima si adopera un disinfettante colorato (iodopovidone al 10% di iodio) per almeno tre minuti. Immediatamente dopo si esegue una seconda disinfezione con un disinfettante trasparente (clorexidina digluconato e alcol etilico). Nonostante la procedura non richieda di essere eseguita in sala operatoria, sono stati adoperati telino sterile e guanti sterili. Al posto del comune gel per ultrasuoni, durante l’esecuzione della tecnica si adotta un piccolo quantitativo di gel sterile (i.e. Glissen, 12,5 gr). Dopo la disinfezione viene effettuata, sotto monitoraggio ecografico, iniezione in borsa subacromiondeltoidea di anestetico (i.e. lidocaina cloridrato al 2%, 6-10 ml) mediante ago da 22 G. Successivamente viene introdotto un ago da 16 G all’interno della calcificazione sotto continuo monitoraggio ecografico con tecnica “a mano libera”. Non viene, quindi, adottato alcun kit-guida in quanto la tecnica “a mano libera” consente un approccio più rapido e flessibile. Il corretto posizionamento dell’ago e un’adeguata visualizzazione dello stesso sono di fondamentale rilevanza. Viene quindi eseguito un lavaggio con una siringa da 10 ml con soluzione fisiologica. Il lavaggio viene eseguito all’interno della stessa siringa che inietta e ri-aspira la soluzione; quando il contenuto della siringa diviene torbido si effettua il cambio della siringa con nuova soluzione fisiologica. Ciò viene ripetuto finché la soluzione fisiologica non “ritorna” completamente limpida. In alcuni casi le calcificazioni più consistenti mostrano resistenza a sciogliersi e di adottano, pert