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MICHELE COMETA

Pensieri sull'imitazione

Abstract

Nel giugno del 1755 un oscuro bibliotecario di provincia, Johann Joachim Winckelmann, provato dalla vita, sino quasi all’indigenza, in lotta con se stesso e con il mondo per trovare una via che lo emancipasse da un mestiere, che, pur onsono alla sua natura, certamente ne umiliava le doti e l’intelligenza, pubblica un anonimo e minuscolo libretto, in tiratura limitatissima e a proprie spese, presso l’editore Hagenmüller di Friedrichstadt (Dresda). Si tratta dei Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura, un titolo felice per un lavoro ancora acerbo, non adeguatamente sostenuto dal tradizionale apparato di note e glosse antiquarie.