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GIORGIA COPPOLA

Povertà educativa digitale degli insegnanti tra burnout e learnification

Abstract

Molta dell’attenzione del sapere pedagogico sulla povertà educativa digitale si concentra sui giovani, sugli studenti. Riprendendo il pensiero di Biesta (2022), risulta importante portare alla luce anche la centralità dell’insegnante, per contrastare il rischio di oggettivizzazione dello studente e per permettere agli adulti di configurarsi quali guide significative in grado di orientare e attraversare il sapere e indirizzare la crescita dei più giovani. Questo non si traduce in una cecità sull’importanza di porre al centro del processo di insegnamento-apprendimento lo studente, bensì nella necessità di contrastare la cosiddetta learnification, che investe gli insegnanti. Tale considerazione assume rilevanza sul piano pedagogico se si pensa al progresso tecnologico: come possono gli adulti accompagnare le nuove generazioni ad un utilizzo consapevole delle risorse digitali se essi stessi manifestano numerose fragilità? L’avanzamento tecnologico, infatti, non sempre è stato supportato da un accompagnamento educativo all’incremento delle competenze digitali degli adulti. Il presente contributo si propone di ripensare la povertà educativa digitale non solo come assenza di dispositivi tecnologici bensì come mancanza di acquisizione delle competenze mediali e di un’adeguata alfabetizzazione digitale. Più nello specifico, il contributo intende porre l’attenzione sull’impatto del digital divide sullo stress e sul burnout degli insegnanti. In questi termini, la povertà educativa digitale che investe gli adulti non solo acuisce il divario tecnologico ma anche quello educativo, manifestando profonde ricadute sul benessere degli insegnanti. A questo proposito, risulta necessario pensare a possibili percorsi di formazione degli adulti che vengano contestualizzati in una data realtà storico-sociale, con specifiche caratteristiche e bisogni. In questi termini, porre al centro la formazione degli adulti vuol dire aprirsi a nuove possibilità esistenziali, in cui riscoprire l’insegnamento attraverso una visione etica che coincide con una nuova apertura al mondo naturale, sociale e tecnologico.