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ALBA CASTELLO

«Cercatemi e fuoriuscite». Amelia Rosselli e la scrittura come contestazione e ricerca identitaria

Abstract

L’intervento propone un affondo critico sull’opera di Amelia Rosselli la cui poesia, come scrive Pier Vincenzo Mengaldo, rappresenta «un fenomeno in sostanza unico nel panorama letterario italiano» (Mengaldo 1978: 993) del Novecento. Nel perseguire un’ininterrotta ricerca della propria identità la scrittrice, pur prendendo le distanze da quella che definisce una «chiave pesantemente femminista» (Rosselli 1980), fa i conti con i limiti di una concezione oppositiva di genere. A connotare la scrittura rosselliana è proprio una costante e sofferta meditazione sui concetti di differenza e relazione, alterità e fluidità che emergono sia sul piano tematico – evidenti in espressioni quali «donnaenonuomo» (Rosselli 2012: 1139) e «corpo universale» (ivi: 162) - sia su quello formale, connotato da continue irregolarità e slittamenti di genere sintattico. Nel contributo, a partire da una campionatura delle opere della poetessa, s’interrogheranno alcuni testi nei quali questa riflessione è più manifesta. A essere presi in esame saranno non solo passi di poesia e di prosa, ma anche interviste e scritti di natura saggistica nei quali tanto la scrittura quanto la riflessione su di essa diventano uno strumento per «disimparare le false lezioni» (ivi: 840).