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ALBA CASTELLO

Il 1978 nel romanzo di Giorgio Vasta Il tempo materiale. Tra verità storica e invenzione letteraria

Abstract

Il saggio indaga le modalità di narrazione e di re-invenzione letteraria messe in atto da Giorgio Vasta nel suo romanzo d’esordio "Il tempo materiale" (minimun fax, 2008). Lo scrittore dichiara espressamente di aver voluto riattraversare l’intricato nodo di fatti (storici, sociali e politici) e di esperienze che connotano gli anni Settanta adottando la prospettiva straniante di un bambino, Nimbo, e dei suoi amici undicenni. Utilizzando una modalità narrativa di tipo diaristico "Il tempo materiale" si snoda lungo i mesi del 1978, da gennaio a dicembre. La storia del protagonista, frutto dell’invenzione letteraria, viene sapientemente inserita all’interno di un contesto reale la cui ricostruzione è il frutto di un lavoro di meticolosa ricerca documentaria. Gli attentati, il sequestro Moro e soprattutto il linguaggio dei brigatisti vengono raccontati attraverso la voce dei media – la televisione, la radio, i giornali – e i commenti e le azioni dei personaggi. Analizzando le scelte e le modalità narrative perseguite dell’autore e prendendo in considerazione anche altri romanzi coevi, l'articolo riflette sul delicato dialogo tra realtà storica e finzione narrativa che in essi s’intesse e ci si sofferma su come proprio il linguaggio diventi, in quest’opera come in altre, strumento conoscitivo e di analisi di una realtà difficile da decodificare come quella degli “anni di piombo”.