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ANNA FICI

Mondo hacker e logica dell'azione collettiva

Abstract

L'espressione "hacker" descrive, per l'opinione pubblica, il tipico criminale dell'information society: ladro, sabotatore o spia, nell'immaginario collettivo l'hacker è solo colui che, in vari modi, prende di mira la risorsa fondamentale della società contemporanea, ossia l'informazione. Questa semplificazione stigmtizzante non è veicolata esclusivamente dai media. Ne sono in parte responsabili anche le scienze sociali che non hanno molto preso in considerazione il fenomeno. Il volume si propone di far emergere la rilevanza "politica" dell'etica hacker e la connessione tra i valori tipici di questa controcultura e alcune inedite forme di azione collettiva realizzate in rete. Tra queste, analizza soprattutto le lotte per l'affermazione del free software, dell'open source e contro la brevettabilità del software. Mediante un certo numero di interviste semistrutturate ad esponenti della suddetta controcultura, il volume fa emergere le contraddizioni interne al cosiddetto "mondo hacker"