Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente vasto. Calvino, Perec e le cose
- Authors: Daniela Tononi
- Publication year: 2025
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/684804
Abstract
Questo articolo intende studiare il rapporto tra Calvino e Perec analizzando la comune ossessione per il dettaglio, l’uso della lista e della descrizione come strumenti conoscitivi e mnemonici, utili a rappresentare la totalità dell’esperienza umana, spesso nascosta nella banalità del quotidiano.. Sottolineando i rimandi fra i due autori la riflessione intende dimostrare come la descrizione minuziosa dell’infra-ordinario (il banale quotidiano) diventi una via per rappresentare il reale in tutta la sua complessità . Calvino e Perec condividono tra l'altro l’influenza dell’iperrealismo, in particolare di Domenico Gnoli, da cui traggono l’interesse per il dettaglio come strumento per evocare l’immaginario e il sogno ed entrambi vedono nella descrizione ossessiva dei piccoli particolari una forma di conoscenza, una tensione tra il finito e l’infinito, tra reale e invisibile.