Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

PATRIZIA SARDINA

Tutrici, procuratrici e testimoni nella Sicilia medievale (secoli XIV-XV)

Abstract

Il saggio analizza il ruolo delle donne siciliane, nei secoli XIV e XV, come tutrici, procuratrici, testimoni, e il loro spazio nell’ambito delle attività giudiziarie, attraverso un confronto tra le norme di legge incluse nelle consuetudini di città e terre demaniali e le informazioni presenti nei documenti dell’Archivio di Stato di Palermo, in primo luogo nei registri del fondo Notai. Emerge l’importanza delle vedove benestanti, come amministratici del patrimonio familiare, e delle donne, in genere, come procuratrici di figli e mariti. Si evince che, contrariamente alle donne facoltose, quelle meno abbienti, in genere, non erano obbligate a restare vedove per potere essere tutrici dei figli. Ritroviamo le donne come testimoni nei monasteri, nei processi per magia e nelle cause matrimoniali. Osserviamo che la ricusazione delle testimonianze femminili, oltre che sullo spergiuro, si basava essenzialmente su accuse legate alla sfera morale e sessuale.