Tra lusso e peccato nella Sicilia medievale
- Authors: Sardina, Patrizia
- Publication year: 2022
- Type: Articolo in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/574245
Abstract
Nella Sicilia tardomedievale, la trasformazione di abiti e oggetti preziosi, lussuosi e costosi, in paramenti a arredi sacri era una chiara forma di restituzione, che assumeva la medesima funzione della costruzione di cappelle, chiese e monasteri. Manfredi III Chiaromonte, conte di Modica, fondò il monastero di Santa Maria degli Angeli di Baida per potere «terrena in celestia, et transitoria in eterna commutare». La stessa aspirazione nutrivano i testatori che emendavano il peccato di vanagloria derivante dal possesso di beni di lusso, mutando il profano in sacro. Senza ricorrere al fuoco purificatore dei roghi delle vanità , eretti dai Francescani nelle pubbliche piazze, abiti lussuosi e oggetti preziosi rinascevano a nuova vita, trasformati in strumenti di salvezza, da utilizzare nella sfera del sacro.