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FRANCESCO PACE

CONTRIBUTO ALL’ADATTAMENTO ITALIANO DELLE SCALE SUL BENESSERE AFFETTIVO DI WARR

  • Authors: G. Guzzo, E. Foddai, V. Sanfratello, Pace, F.
  • Publication year: 2013
  • Type: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/216014

Abstract

Introduzione Il benessere affettivo nei luoghi di lavoro è un tema a lungo trascurato a causa del susseguirsi di modelli teorici razionalistici di comprensione del rischio psicosociale. Il modello sviluppato da Warr (2007) si basa su un concetto di benessere psicologico definito in termini affettivi, ossia basato sulla tipologia di emo- zioni sperimentate dall’individuo. Nello specifico, l’autore ipo- tizza un modello multidimensionale di benessere che viene rappresentato da due dimensioni ortogonali (piacevolezza e attivazione mentale), ma misurato da tre dimensioni (piacevo- lezza, ansia-comfort, depressione-entusiasmo). Obiettivi e Metodi Scopo del presente contributo è valutare la struttura fattoriale originaria e l’affidabilità delle due scale di Warr (ansia-comfort e depressione-entusiasmo) al fine di proporne un adattamento nel contesto italiano. La ricerca ha coinvolto 506 lavoratori (M = 254; F = 252) di età compresa tra 25 e 65 anni, operanti in di- versi settori. I partecipanti hanno completato un questionario riguardante le due dimensioni di ansia-comfort e depressione- entusiasmo (Warr, 1990). Risultati L’analisi fattoriale ha rilevato una struttura bifattoriale che spiega il 56% della varianza. Il primo fattore si riferisce alla di- mensione depressione-entusiasmo (6 item, 30% di varianza speigata) e il secondo fattore si riferisce alla dimensione ansia- comfort (6 item, 26% di varianza speigata). La consistenza in- terna è risultata buona: alpha di Cronbach pari a .87 e .89 nei due fattori. Conclusioni Il presente studio mostra che le due scale di Warr possono es- sere strumenti utili per la valutazione del benessere psicologico dei lavoratori e all’interno del processo di valutazione dei rischi psicosociali. Esse permettono di osservare il benessere indivi- duale nelle diverse forme, tenendo in considerazione la com- plessità dell’esperienza affettiva.