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STEFANO MONTES

Percorsi esistenziali del dialogo interreligioso. Scene vissute fuori campo

Abstract

Come pensare il dialogo tra le diverse religioni? Per rispondere a questa domanda, faccio appello a due frammenti di vita personale – l’incontro con due mormoni americani a Tartu e con un marocchino musulmano a Nîmes – per risalire all’origine del dialogo come forma di vita in divenire e alla forza del processo di consapevolizzazione che dovrebbe sussistere, nella mia ipotesi, in qualsiasi società per insegnare e apprendere a vedere l’alterità (religiosa) come un percorso di riposizionamento continuo del Sé e dell’altro. A questo fine, discuto alcune ipotesi formulate in antropologia delle religioni – più particolarmente da Evans-Pritchard per la religione nuer e da Geertz per la religione musulmana – e alcune ipotesi più prossime all’antropologia esistenziale per sottolineare due ‘intrecci antropologici’ ai quali tengo molto: l’esistenza di un individuo può – deve – essere intesa come una forma di dialogo continuo con altri esseri a noi vicini e lontani; la vita stessa può essere vista come – non è altro che – una lunga ricerca di dialogismo nel suo complesso. Infine, prendo spunto da Needham e da Greimas per realizzare un affondo nel campo complicato della credenza. In conclusione, ma non ultimo, parlo di alcune figure esemplari dell’attraversamento religioso e interpersonale per mostrare la polivalenza del credo religioso: i marrani (per la loro visione traduttiva dell’esistenza) e Eric de Rosny (per la sua iniziazione alla medicina e visione locale dei douala).