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MICHELE MANNOIA

Niente di nuovo sul fronte della scuola?

Abstract

Nel contributo l’autore – ponendosi alcuni interrogativi cruciali sul complesso rapporto tra differenze, disuguaglianze e sistema formativo – passa in rassegna alcune tra le più importanti pagine della sociologia dell’educazione, sia classica che contemporanea, sottoponendo a critica serrata alcune teorie centrate sul paradigma meritocratico. Sulla scorta di un’ampia e accreditata letteratura sul tema, l’autore demistifica la funzione liberatrice e democratica della scuola, disvelando il carattere illusorio, ingannevole e ideologico del paradigma meritocratico. Di particolare interesse è, poi, la sottolineatura del fatto che la scuola – forse oggi, ancor più che nel passato – sia il prodotto di comportamenti strutturati, di negoziazioni e di rapporti di potere profondamente conflittuali; e di come alcuni sistemi scolastici, tradendo la loro mission, sembrino essere maggiormente orientati a fornire agli allievi “abilità tecniche”, piuttosto che “capacità critica” in modo da formare adeguatamente lavoratori flessibili, adattabili, competitivi ed in perfetta sintonia con le esigenze della logica capitalistico-finanziaria. Inoltre, procedendo ad una lettura critica degli investimenti e di alcuni altri importanti indicatori, l’autore ci consente di prendere atto dello stato di salute della scuola italiana, a partire dalla entità delle risorse impiegate e dalle nuove sfide che il sistema scolastico è chiamato, oggi, ad affrontare. L’analisi condotta in queste pagine mostra non solo la necessità di adottare un modello di scuola alternativo, più flessibile e meno burocratizzato; ma anche l’urgenza di puntare maggiormente su una concezione dell’istruzione che si interroghi sul modo in cui il sistema scolastico possa essere maggiormente centrato sul soggetto e svolgere un ruolo democratizzante. E da questo punto di vista – conclude l’autore – le iniziative elaborate all’interno del liceo “Danilo Dolci” fanno, senz’altro, ben sperare.