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BARTOLOMEO MEGNA

IL RESTAURO DELLA STATUA LIGNEA DORATA RAFFIGURANTE SANT’AGATA STUDIO SPERIMENTALE SUI MATERIALI PER L’INTEGRAZIONE DI PARTI LIGNEE MANCANTI

Abstract

In questo articolo si presenta l’intervento di restauro della statua lignea dorata, raffigurante Sant'Agata e scene di vita della Santa, eseguito nell’ambito di una tesi di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali e la sperimentazione, ad essa collegata, sul comportamento meccanico e la compatibilità con il legno di alcuni materiali per stuccatura e reintegrazione. L'opera originariamente conservata presso il magazzino loggiato della Galleria Interdisciplinare Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, è stata spostata presso l’oratorio dei Bianchi di Palermo per l’intervento di restauro svoltosi a cantiere aperto, per la prova di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo, della dott.ssa Sarina Ferotti. L’interesse nei confronti di quest’opera è sia culturale, S. Agata è una delle protagoniste di molte tradizioni siciliane, in particolare una delle quattro sante patrone di Palermo fino al 1624, sia tecnico esecutivo poiché la statua è interamente dorata secondo la tecnica della lamina d'argento meccato. L’opera versava in un discreto stato di conservazione, affetta soprattutto da due fenomeni di degrado: l’ossidazione della lamina metallica che aveva alterato significativamente l’aspetto della superficie dorata, conferendole un aspetto bruno lontano dall’originaria imitazione dell’oro; dall’altro il degrado biologico e le mancanze riscontrate nell’aureola che a causa di queste alterazioni si presentava sconnessa dalla statua, divisa in due frammenti e fortemente lacunosa. Meno grave, seppure presente, il deterioramento indotto dalla presenza di un’infestazione da insetti xilofagi sul basamento. Lo stato di conservazione ha quindi indirizzato le indagini verso una campagna non distruttiva volta allo studio del supporto ligneo tramite la Tomografia Computerizzata, e al prelievo di microcampioni per il riconoscimento delle specie lignee presenti per lo studio degli strati di preparazione e della lamina metallica. L’intervento si è poi concentrato sulla restituzione della corretta leggibilità dell’opera ed è immediatamente emerso con chiarezza che una delle operazioni più complesse avrebbe riguardato la ricostruzione dell’aureola, gravemente danneggiata e mancante di varie parti. A partire da questo interessante caso studio si è scelto di approfondire lo studio dei materiali per la reintegrazione plastica del legno e per la stuccatura delle fessure in sculture lignee, studiando le proprietà meccaniche e verificando la compatibilità termoigrometrica con il legno di due prodotti commerciali in pasta, formulati ed utilizzati per questo tipo di intervento e una resina, liquida, non commercializzata per questo scopo, ma dotata di proprietà interessanti a questo fine. I risultati della sperimentazione hanno guidato la scelta del materiale per l’intervento e fornito interessanti spunti per un approfondimento delle proprietà del nuovo sistema proposto.