Per una lettura non antropocentrica della filosofia della natura di Aristotele
- Authors: patrizia laspia
- Publication year: 2019
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/483683
Abstract
L'articolo presenta una lettura non antropocentrica della filosofia della natura di Aristotele facendo leva su tre punti chiave: 1. Aristotele non è il padre dei saperi specialistici. Le opere biologiche sono il fulcro del programma di ricerca aristotelico sulla natura, fulcro dell'intero Corpus aristotelicum. 2. Nelle scienze naturali Aristotele è un continuista: fra le diverse forme di vita (vegetale e animale, animale e umana) i passaggi avvengono con continuità . Proprio da lui si origina il detto secondo cui natura non facit saltus. 3. I passi in cui Aristotele sembra esprimersi a favore di una biologia antropocentrica – e ciò non solo nella Politica, ma anche nelle opere biologiche, ad esempio nella discussione del privilegio umano della stazione eretta – sono in realtà da interpretare come una maggior rispondenza della specie umana all'universo, che si manifesta nell'esercizio del linguaggio e dell'intelligenza. Emotività ed espressività sono tuttavia presenti in molte specie animali; mentre l'intelligenza è posseduta in primo luogo dalle realtà sopralunari. L'intelligenza non è dunque un possesso specifico dell'uomo, ma la vita stessa dell'universo.