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FRANCESCA GIANNONE

La valutazione delle esperienze di maltrattamento e abuso mediante l’intervista CECA (Childhood Experience of Care and Abuse): rilevazioni in campioni clinici e non clinici

  • Authors: Giannone, F; Guarnaccia, C; Infurna MR
  • Publication year: 2012
  • Type: eedings
  • Key words: maltrattamento, abuso, Childhood Experience of Care and Abuse (CECA)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/65659

Abstract

Le relazioni precoci e le condizioni di accudimento esperite dal bambino durante l’infanzia rappresentano la matrice, psichica e organizzativa, entro cui si configura lo sviluppo della personalità emergente di ogni individuo (Fonagy et al., 2002; Giannone, Ferraro e Lo Verso, 2011). Esperienze di accudimento fallimentari, che implicano una mancata risposta ai bisogni infantili di sicurezza, appartenenza e valorizzazione si configurano come esperienze traumatiche di cui la letteratura sottolinea gli esiti psicopatologici (de Zulueta, 1993; van der Kolk, 2005, Schimmenti e Bifulco, 2008). Questo contributo presenta i dati relativi al confronto tra due gruppi, appartenenti a popolazioni cliniche (n=69, 16 maschi e 53 femmine, età M=31,64 ds=9,88) e non cliniche (n=100, 36 maschi e 64 femmine, età M=29,25 ds=9,57), cui è stata somministrata la CECA (Childhood Experience of Care and Abuse: Bifulco et al.,1994; Giannone et al.,2011), un’intervista retrospettiva semistrutturata, che esplora le esperienze di accudimento, maltrattamento e abuso vissute nell’infanzia e nell’adolescenza. Le differenze tra i gruppi riguardano: caratteristiche dei contesti familiari: si rileva nel gruppo clinico una maggiore presenza di gravi fattori di rischio (ambienti socialmente degradati, conflitti domestici, disturbi psichiatrici dei genitori); esperienze di maltrattamento ed abuso: nel gruppo clinico sono molteplici e pervasive, perpetrate dalle figure d’accudimento primario, ripetute nel tempo fin dalla primissima infanzia. Nel campione non-clinico se ne rilevano, di contro, una percentuale moderata, di intensità non elevata, solitamente non pervasive né ripetute. Contesti familiari multi problematici, in cui i caregivers non assolvono le funzioni di cura e protezione loro normalmente deputate, sembrano connettersi, dunque, ad esiti di rilievo clinico evidenti, portando in primo piano la necessità di programmi di prevenzione ed azioni di supporto per i soggetti maltrattati e le loro famiglie.