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DANIELA BONANNO

Le grandi battaglie della storia. Maratona (con introduzione di G. Rivieccio e postfazione di A. Santangelo)

Abstract

Nella seconda metà del VI secolo a.C., l’impero persiano aveva raggiunto la sua massima estensione, arrivando fino all’Egeo orientale. Tra le popolazioni sottomesse c’erano anche le città dei Greci d’Asia Minore, governate da tiranni che agivano d’intesa con i Persiani. Nel 499, le città della Ionia si ribellarono ai Persiani, ricevendo sostegno anche dagli Ateniesi. Il sovrano persiano Dario I organizzò una spedizione punitiva contro la Grecia portando le sue truppe alle porte di Atene. Agli occhi degli Antichi, era evidente che in gioco ci fosse non solo la distruzione della città, ma l’occupazione di tutta la Grecia. I Persiani scelsero la pianura di Maratona, a soli 40 chilometri da Atene, e sbarcarono con una flotta imponente, e un esercito di fanti, arcieri e cavalieri. Gli Ateniesi, con l’aiuto dei Plateesi, accorsero guidati da Milziade e decisero di attaccare. La tradizione antica insiste sull'inferiorità numerica degli Ateniesi che potevano contare solo sull'esercito oplitico. Stravolgendo le classiche tattiche di guerra dell’epoca, gli Ateniesi attaccarono in massa, correndo, cogliendo di sorpresa l’esercito persiano che si diede alla fuga. Le truppe ateniesi riuscirono così a respingere l'esercito persiano, che fece ritorno in Asia. Questa vittoria inaspettata rappresentò per gli Ateniesi un evento paradigmatico, un episodio cui ispirarsi, anche in epoche successive, per ritrovare forza, coraggio e spirito di coesione.