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DANIELA BONANNO

Prosperare al di là del merito: il senso della nemesis in Aristotele tra giustizia distributiva e giustizia correttiva

Abstract

L’articolo prende in esame quella particolare forma di indignazione che Aristotele indica, nel secondo libro della Retorica, con l’infinito sostantivato to nemesan, derivato dal termine nemesis. Si tratta della reazione che si genera in un animo nobile contro chi prospera al di là del merito. Il sostantivo e i suoi derivati risultano poco usati in età classica e ricorre più frequentemente nell’epica omerica e in Esiodo. Aristotele sembra recuperarlo proprio dalla tradizione poetica arcaica, assegnandogli un ruolo nella sua riflessione sulla giustizia e in particolare nella differenza tra la forma distributiva e quella correttiva. Egli individua così in questa forma di indignazione, un’emozione da coltivare e sollecitare in quei giudici che, come accadeva nell’Atene classica, erano chiamati a formulare una sentenza, non solo sulla base della legge ma anche secondo un principio di equità.