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ARMANDO BISANTI

I carmi «In adventu Hlotarii imperatoris» e «In adventu Caroli filii augustorum» di Walahfrido Strabone

Abstract

La prima parte di questo saggio presenta una panoramica della produzione poetica di Walahfrido Strabone, con particolare attenzione alle sue composizioni politiche ed encomiastiche. La seconda parte offre una rigorosa analisi di due carmi politici ed encomiastici di Walahfrido Strabone, «In adventu Hlotarii imperatoris» (carm. 5, 63 Dümmler) e «In adventu Caroli filii augustorum» (carm. 5, 64 Dümmler). Entrambe composte tra l’829 e l’833, queste due liriche sono rispettivamente dedicate all’imperatore Lotario e al giovane fratello Carlo il Calvo, in occasione del trasferimento del ducato di Alamannia dal primo al secondo. Esse sono state redatte secondo lo stesso schema metrico e strofico e comprendono lo stesso numero di versi; sono caratterizzate dagli stessi elementi poetici, retorici e compositivi, in particolare, da una dimensione innologica e liturgica; infine, sono contrassegnate e distinte dalla medesima visione ideologica del potere imperiale, della regalità, dei personaggi che appartengono alla famiglia al potere (visione fatta di lealtà e devozione) e, allo stesso tempo, della stessa funzione vòlta a orientare e veicolare il consenso del clero, della nobiltà, della plebe, di tutti gli ordini sociali e popolari verso i destinatari imperiali. Nel corso del saggio vengono inoltre evidenziati gli elementi retorici e stilistici dei due componimenti, nonché i riferimenti alla tradizione classica e biblico-evangelica.