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CHIARA AGNELLO

Una ontologia della tecnica al tempo dell'antropocene. Saggi heideggeriani

Abstract

Il contesto in cui la tecnica heideggeriana viene rappresentata quale conquista ultima della metafisica moderna è lo stesso in cui matura la critica all'umanismo della tradizione metafisica, ma soprattutto è quello in cui la prospettiva del decentramento dell'umano emerge con sempre maggiore chiarezza a scapito di ogni residua concezione antropologico strumentale della tecnica. Questa visione critica d'insieme s’ iscrive nel contesto più ampio in cui la questione della tecnica si pone con la Kehre su base ontologica e non antropologica nel contesto della nuova formulazione della Seinsfrage. Il ripensamento dell'essenza dell'umano a partire dalla differenza da altro, da un'alterità messa in questione, ha conseguenze considerevoli anche sull'ipotesi di riconsiderare la tecnica che proficuamente configura l'orizzonte oltre-umanistico. Accogliere l'invito a superare ogni antropologismo e soggettivismo nella convinzione che proprio in virtù di tale decentramento l'uomo non sia padrone degli enti che lo circondano, appare uno snodo fondamentale per aprire prospettive nuove con cui ripensare il nostro futuro sul pianeta.