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ZEILA TESORIERE

Il pedone, dal viadotto alle greenway. Figure architettoniche del suolo per camminare in città, 1960-2015

Abstract

L’articolo traccia un quadro nel quale le fasi successive dell’architettura della città europea del Novecento si leggono attraverso il rapporto fra il pedone e la strada, e pone l’ipotesi che la condizione contemporanea di tale rapporto sia l’aggiornamento di un tema indicatore dell’evoluzione del ruolo della maglia viaria. Come ogni strada, la via pedonale è un’infrastruttura, in cui interagiscono l’idea di progresso, i modi di fabbricazione e consumo degli spazi urbani, nuovi orizzonti politici e di investimento economico, e che rinvia ad immaginari collettivi. A partire dall’inizio della pedonalizzazione, nei primi anni Sessanta, l’articolo discute in un’ottica comparativa e genealogica i progetti apripista di Jan Gehl in Europa e di Lawrence Halprin negli USA, mostrando le innovative figure della composizione introdotte da questi progetti, in linea con l’architettura degli anni Cinquanta. Spostando poi l’attenzione su progetti contemporanei di particolare rilievo, l’articolo mostra come essi aggiornino tali figure architettoniche. In conclusione, si argomentano le potenzialità ancora parzialmente inespresse della prima stagione della pedonalizzazione e i temi disciplinari che esse implicano.