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ZEILA TESORIERE

Dopo la firmitas. Prospettiva metabolista di architetture resilienti

Abstract

Identificata per millenni attraverso la sua capacità di durare identica nel tempo – secondo il paradigma della firmitas vitruviana - l’architettura contemporanea è invece chiamata oggi ad un adattamento dinamico alle mutazioni del suo contesto. L’emergenza climatica è l’epifenomeno più evidente fra quelli che hanno orientato la disciplina verso l’indeterminatezza programmatica, la flessibilità morfologica, gli approcci sistemici aperti. Lontana dall’essere un semplice adeguamento tecnico a nuove esigenze quantitative, l’architettura resiliente chiarisce progressivamente i suoi termini teorici e le sue derivazioni culturali. Un approccio genealogico che traccia la riformulazione di alcuni temi introdotti originariamente dal movimento giapponese del Metabolismo consente la lettura trasversale di opere dei primi anni del secondo dopoguerra e di alcuni progetti contemporanei esplicitamente orientati al nuovo approccio resiliente, delineando i caratteri compositivi che rinnovano l’architettura come produzione culturale situata, sempre legata alle sollecitazioni e ai valori delle società che la desiderano e la producono.